Un sistema solare è definito come l’insieme di pianeti e altri corpi celesti – come asteroidi, comete e meteore – che orbitano attorno a una stella centrale. Il più delle volte quando parliamo di un sistema solare, parliamo di quello di cui fa parte la Terra: il gruppo di pianeti e altri corpi celesti che orbitano attorno alla stella che chiamiamo Sole.
Nel nostro sistema solare, i corpi celesti che circondano il sole e sono trattenuti dalla sua gravità includono pianeti nani e satelliti naturali, nonché asteroidi, comete e meteore. Ora si considera che ci siano otto pianeti, che in ordine dal sole verso l’esterno sono Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno. Sebbene considerato un pianeta per molti anni, Plutone è stato riclassificato nel 2006 e ora è chiamato pianeta nano.
I pianeti sono ora definiti dall’Unione Astronomica Internazionale in base a diversi criteri. Per essere considerato un pianeta, un corpo celeste deve:
non essere una stella
orbitare una stella
avere una massa sufficiente per essere quasi sferica
ha liberato la sua orbita da altri oggetti
I pianeti del nostro sistema solare hanno molto in comune: ruotano tutti sul loro asse mentre ruotano intorno al sole nella stessa direzione. Tuttavia, i pianeti del nostro sistema hanno proprietà fisiche diverse e, in base a queste proprietà e alla loro disposizione nello spazio, sono comunemente raggruppati nei pianeti interni e nei pianeti gioviani. Giove è un nome alternativo per il dio Giove.
I pianeti interni del nostro sistema solare, quelli più vicini al sole, sono Mercurio, Venere, Marte e la Terra. Questi pianeti sono più piccoli e più densi, con croste solide e interni fusi. Tre dei quattro – tutti tranne Mercurio – hanno un’atmosfera gassosa. I pianeti gioviani sono più grandi e meno densi, con atmosfere spesse.
L’attrazione gravitazionale del sole è responsabile delle orbite ellittiche dei pianeti del nostro sistema solare. Johannes Kepler descrisse per la prima volta con precisione il movimento planetario all’inizio del 1600. Fu Isaac Newton a dimostrare che le leggi del moto planetario di Keplero si applicavano ad altri corpi celesti nel sistema solare ed erano il risultato della forza gravitazionale del sole.