In inglese, il termine “frase nominale” può riferirsi a due tipi di frasi. Il primo tipo di frase nominale è una frase il cui predicato non è un verbo ma è unito al soggetto da una copula contenente un verbo. Il secondo tipo di frase nominale non contiene affatto un verbo.
Il primo e più comune tipo di frase nominale è una frase in cui il soggetto è seguito da un predicato che contiene una copula, o connessione, e un predicativo. La copula è una forma del verbo “essere”. Ad esempio, la frase “Jane is a doctor” è una frase nominale di questo tipo. Il predicativo in questo caso è chiamato predicativo nominativo perché è incentrato sul sostantivo “dottore”.
Il secondo, più raro tipo di frase nominale è una frase in cui il verbo “essere” è assente ma implicito nella struttura della frase. Esempi di questo tipo di frase includono frasi come “prima è, meglio è” o “più è, meglio è”. Entrambe queste frasi possono essere usate come frasi, nonostante non contengano affatto un verbo. Il verbo mancante “essere” è implicito, con i significati completi delle frasi che sono “prima è, meglio è” o “più ci sono, più è allegro”. Questo tipo di frase è usato raramente nell’inglese formale ed è più comune nello slang o nel discorso casuale.
Le frasi nominali sono relativamente rare in inglese, ma sono molto più frequenti in alcune altre lingue. Ad esempio, in ebraico, la frase nominale “Jane is a doctor” consisterebbe solo del nome “Jane” e della parola “dottore”. La traduzione della frase in inglese richiede che il traduttore inserisca la forma corretta di “to be”. Questo è vero non solo in ebraico ma in altre lingue come l’arabo, il russo e il latino.
La pratica di collegare soggetto e predicativo senza copula, come in queste lingue, è nota come “zero copula”. Zero copula si verifica in circa 175 lingue e non si verifica in oltre 200 altre lingue. Come abbiamo visto, tuttavia, anche in alcune lingue in cui zero copula non è strettamente grammaticale, come l’inglese, a volte si verifica ancora nel discorso informale.
Questo tipo di fraseggio ricorre spesso anche nei titoli dei giornali. Nasce dall’abitudine di eliminare parole brevi come le contrazioni per risparmiare spazio. Un titolo di giornale potrebbe quindi leggere “Jones Winner” piuttosto che “Jones is the Winner”.