Nel diritto immobiliare, una locazione periodica si riferisce a un accordo tra un proprietario e un inquilino in cui l’inquilino occupa un immobile su base periodica. L’affitto può essere impostato su base settimanale, mensile o annuale. In alternativa, sebbene meno comune, il proprietario e l’inquilino possono concordare un altro periodo di tempo. Di solito, non è stata fissata alcuna data di cessazione formale e la locazione ha una durata indefinita.
Una locazione periodica può verificarsi sia per immobili commerciali che residenziali e si presenta principalmente in un paio di casi diversi. Più comunemente, si verifica quando un inquilino continua ad abitare una proprietà dopo che è terminato un contratto di locazione scritto formale. Questa è considerata una locazione periodica implicita. In altre situazioni, proprietario e inquilino possono stipulare un accordo scritto che specifica espressamente il periodo di locazione periodica. Questi accordi di locazione possono essere vantaggiosi perché forniscono a proprietari e inquilini la possibilità di terminare i contratti di locazione con un preavviso relativamente breve.
La risoluzione di un contratto di locazione periodica si verifica normalmente quando una delle parti dà all’altra un’adeguata disdetta. Di norma, il preavviso deve essere di un periodo intero, salvo diversa disposizione di legge o accordo scritto tra le parti. Ad esempio, se l’affitto periodico è mensile, la disdetta dovrebbe essere comunicata con un mese di anticipo. Se non viene fornito un preavviso adeguato, la locazione può terminare con l’accordo del proprietario e dell’inquilino o con un’ordinanza del tribunale. Di norma, le disdette devono essere presentate per iscritto.
Una locazione periodica è diversa da una locazione a volontà, che è un accordo in cui un proprietario o un inquilino può rescindere un contratto di locazione senza dare preavviso all’altra parte. Una locazione a volontà si forma spesso se le parti non hanno stipulato un contratto di locazione formale. Può anche verificarsi se l’inquilino non ha offerto un corrispettivo, come il pagamento dell’affitto, per l’affitto. Ad esempio, può essere creata una locazione a volontà se una persona consente a un parente di vivere nella propria abitazione senza stipulare un accordo formale.
Molte giurisdizioni distinguono anche tra locazione periodica e locazione a tempo determinato. Quando il termine è fissato, le parti di solito stipulano un accordo scritto che specifica una data in cui termina il contratto di locazione. Né il locatore né l’inquilino sono tenuti a dare avviso di recesso. Il contratto di locazione termina semplicemente alla data stabilita nel contratto.