Che cos’è una narrativa in seconda persona?

Una narrazione in seconda persona è una storia scritta in seconda persona. Cioè, il narratore è descritto con il pronome di seconda persona “tu” piuttosto che il più comune “io” delle narrazioni in prima persona o “lui/lei/loro” della scrittura in terza persona. Questo ha l’effetto di coinvolgere il lettore, in parte perché lo scrittore sembra rivolgersi direttamente al lettore, e in parte perché la narrativa in seconda persona è così insolita. Sebbene rare, le narrazioni in seconda persona sono state impiegate da diversi scrittori prestigiosi, principalmente nella letteratura moderna e postmoderna.

La narrativa in prima persona, in cui un autore sembra descrivere eventi a cui ha assistito personalmente, è stata utilizzata in letteratura per secoli. Esempi importanti includono Canterbury Tales di Chaucer e Huckleberry Finn di Mark Twain. La terza persona è di gran lunga la voce narrativa più comune sia per la narrativa che per la saggistica, poiché consente a un autore di descrivere qualsiasi aspetto della storia, anche quegli eventi che sarebbero nascosti a un partecipante reale. Questa tecnica è talvolta chiamata il punto di vista onnisciente o oggettivo. I lettori trovano questi formati così familiari che di solito li accettano senza esitazione quando iniziano una storia.

La narrazione in seconda persona, al contrario, avverte il lettore che sta succedendo qualcosa di insolito. Questo è uno dei motivi per cui è spesso disprezzato; molti scrittori preferiscono evitare le tecniche che richiamano l’attenzione su di sé, poiché possono essere viste come distogliere l’attenzione dalla storia. In narrazioni sostenute come romanzi e racconti, tuttavia, il lettore si abituerà rapidamente allo stile e procederà come se fosse una narrazione in prima persona. Nella maggior parte dei casi, i lettori non sono invitati a considerarsi effettivamente partecipanti alla storia, sebbene vi siano alcune eccezioni.

Nella serie di libri per bambini Scegli la tua avventura pubblicata negli anni ‘1980 e ‘1990, i giovani lettori sono stati invitati a dirigere la trama della storia. Lo hanno fatto scegliendo quali azioni intraprendere nei punti cruciali e poi leggendo i capitoli che corrispondevano ai risultati. La popolare serie ha aperto la strada al genere della fiction interattiva, che da allora è apparsa nei giochi per computer, nei DVD e su Internet. Il magico autore realista Italo Calvino ha adottato un approccio diverso nel suo romanzo sperimentale Se in una notte d’inverno un viaggiatore. I capitoli dispari descrivono i tentativi del lettore di leggere vari romanzi, che sono presentati nei capitoli pari del libro.

La narrativa in seconda persona è stata impiegata da altri autori inventivi dell’era moderna, tra cui William Faulkner, Thomas Pynchon e Margaret Atwood. Forse l’esempio più famoso è il bestseller di Jay McInerney Bright Lights, Big City, che esplora le avventure di un personaggio senza nome nella scena dei club di New York City. Tom Robbins ha impiegato giocosamente la narrativa in seconda persona nel suo romanzo del 1994 Half Asleep in Frog Pyjamas. Nel suo racconto “Just Another Perfect Day”, l’autore di fantascienza John Varley utilizza questa tecnica per descrivere gli effetti di un’invasione aliena. La storia si presenta come una lunga lettera al protagonista, che ha una catastrofica perdita di memoria e non riesce a ricordare l’invasione.