Come sono cambiati i nostri schemi di sonno nel corso della storia?

La maggior parte delle persone cerca di ottenere circa otto ore di sonno ininterrotto ogni notte. Ma quello non era sempre il modello di sonno preferito. Nell’Europa preindustriale, così come in molte altre parti del mondo, era comune per le persone dormire in due segmenti, svegliandosi per un’ora o due nel mezzo, intorno a mezzanotte. Questi turni di sonno erano conosciuti come “primo sonno” e “secondo sonno” e venivano spesso citati nelle opere letterarie e nei diari dell’epoca. Senza luci elettriche, le persone andrebbero a dormire abbastanza presto, un paio d’ore dopo il tramonto. Dopo essersi svegliati, durante un periodo a volte indicato come “la veglia”, le persone svolgevano attività al chiuso come pregare, leggere, cucire, badare al fuoco o possibilmente socializzare con i vicini. Alcuni medici hanno persino raccomandato questo periodo di veglia come il momento ideale per concepire un bambino. In seguito, la gente tornava a dormire per qualche ora, svegliandosi verso l’alba.

Chiudendo gli occhi:

La pratica di dormire in due segmenti è nota come “sonno bifasico”. Fare un pisolino pomeridiano o una siesta è una versione meno estrema di questa pratica, poiché le persone tendono naturalmente a sentirsi stanche dopo pranzo.
Alcune persone scoprono di essere più produttive con un programma di sonno diviso, con due periodi di veglia, piuttosto che un lungo periodo in cui si stancano gradualmente verso la fine della giornata.
Ci sono riferimenti al sonno segmentato nelle opere di Charles Dickens, Geoffrey Chaucer e Miguel de Cervantes, e persino nell’Odissea di Omero.