Cosa hanno sbagliato gli storici sull’eruzione del Monte. Vesuvio?

Nel 79 d.C., mt. Il Vesuvio esplose nell’Italia meridionale, provocando uno degli eventi vulcanici più mortali della storia europea. La massiccia eruzione di gas surriscaldati e roccia fusa raggiunse un’altezza di 21 km, liberando 33 volte l’energia termica generata dalle bombe nucleari sganciate su Hiroshima e Nagasaki.

Diverse città furono rase al suolo, tra cui Pompei ed Ercolano, ma il numero complessivo delle vittime è sconosciuto. Anche la data effettiva dell’evento è ora in dubbio. Sulla base di antichi resoconti (soprattutto le lettere di Plinio il Giovane), si è a lungo pensato che la data dell’eruzione fosse il 24 agosto. Tuttavia, la scoperta di uno scarabocchio a carboncino che menziona una data di metà ottobre – probabilmente fatta da un lavoratore una casa – indica che l’esplosione è più probabile che si sia verificata il 24 ottobre. La nuova scoperta supporta alcune prove archeologiche esistenti per una data di eruzione successiva, tra cui frutti autunnali e bracieri riscaldanti trovati nelle rovine di Pompei.

Mettendo insieme la storia di Pompei:
La scoperta è avvenuta durante uno scavo presso il sito della Regio V, che ha portato alla luce aree di Pompei precedentemente intatte. Oltre all’iscrizione, sono state trovate grandi case con elaborati affreschi e mosaici.
Al momento dell’eruzione, la popolazione totale di Pompei ed Ercolano era stimata in oltre 20,000 abitanti. Finora sono stati trovati i resti di oltre 1,500 persone.
Pompei è il secondo sito turistico più visitato d’Italia, dopo il Colosseo di Roma. L’area è oggi Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO e fa parte del Parco Nazionale del Vesuvio.