Come venivano usati i vomitori nell’antica Roma?

Di tutte le ridicole nozioni promulgate sull’antica Roma, una delle più strazianti è che i ricchi si ingozzassero così tanto da costruire vomitori in cui potevano vomitare, a volte in massa, prima di mangiarne ancora. La verità è molto meno disgustosa: i vomitori erano semplicemente passaggi attraverso i quali le folle potevano trovare rapidamente la via d’uscita dai teatri o dagli stadi dopo uno spettacolo.

Il primo uso noto del termine “vomitorium” si trova in Saturnalia, opera del V secolo di Macrobio Teodosio, un romano che decise di annotare quanto poteva dei colloqui tenuti a casa di un ricco aristocratico. Nell’opera, Teodosio menziona i vomitori (o, più precisamente, vomitoria) come luoghi attraverso i quali gli spettatori potevano “vomitare”.

Mentre la parola stessa suggerisce come il significato sia stato frainteso, la maggior parte degli storici pensa che sia stato usato in modo improprio per la prima volta dall’autore di fantascienza Aldous Huxley, che lo ha impiegato nel suo romanzo a fumetti, Antic Hay. Da allora è stato preso in prestito da tutti, dai quotidiani a un famoso sketch del Saturday Night Live.

Quando nell’antica Roma:
I cittadini comuni nell’antica Roma dovevano spesso pagare per usare gli orinatoi pubblici e la loro urina veniva raccolta per l’uso in diverse applicazioni chimiche.
I mancini venivano spesso demonizzati nell’antica Roma, essendo visti come peccatori o inaffidabili; le fedi nuziali venivano portate sulla mano sinistra per allontanare ogni male.
La maggior parte delle persone nell’antica Roma indossava davvero tuniche e toghe; la maggior parte delle toghe erano bianche, ma ai senatori e agli imperatori era permesso indossare quelle viola.