Un dovere di riservatezza si riferisce ad un obbligo etico imposto a qualcuno, o da un rapporto speciale riconosciuto dalla legge; secondo gli standard di una certa professione; o dalle disposizioni di un contratto vincolante. Il dovere di mantenere riservate le comunicazioni può sorgere in virtù di un rapporto avvocato-cliente, medico-paziente o sacerdote-penitente. Ciascuno di questi rapporti è riconosciuto dalla legge come avente uno status speciale che impedisce la divulgazione di informazioni private.
Uno dei più consolidati e inviolati di questi rapporti, che fa sorgere un obbligo di riservatezza, è quello tra un avvocato e il suo cliente. Un avvocato, o avvocato, ha il dovere di mantenere riservate le confidenze del suo cliente. Qualsiasi comunicazione tra queste due parti è caratterizzata come privilegiata e l’avvocato è eticamente vincolato a mantenere riservate le conversazioni. La natura del rapporto, e gli obblighi che esso impone agli avvocati, è codificato nei Canoni di responsabilità professionale cui sono tenuti tutti gli avvocati.
Un avvocato non può essere obbligato dal governo a violare il suo giuramento di riservatezza oa divulgare comunicazioni privilegiate con il suo cliente. Non tutte le comunicazioni con un avvocato sono privilegiate. Affinché si possa aumentare il privilegio, deve prima essere stabilito un rapporto avvocato-cliente. Se un individuo chiede consiglio a un avvocato e non si sviluppa alcun rapporto formale avvocato-cliente, di solito, l’avvocato è comunque tenuto a trattare le sue conversazioni con l’individuo come private.
Anche se il dovere di riservatezza è imposto all’avvocato, il privilegio in realtà appartiene al cliente, non all’avvocato. Il cliente può rinunciare alla natura privilegiata e confidenziale del rapporto divulgando a terzi il contenuto delle sue comunicazioni con il suo avvocato. In tali casi, si dice che il cliente abbia rinunciato al privilegio. Un avvocato può divulgare informazioni riservate a terzi solo con il consenso del cliente. In caso di dubbio se il cliente abbia rinunciato al privilegio, in tutto o in parte, l’avvocato deve prima ottenere l’espressa autorizzazione del cliente, prima di divulgare qualsiasi informazione.
Un obbligo di riservatezza può sorgere anche in virtù di un obbligo contrattuale. Spesso una società cercherà di proteggere i propri segreti commerciali o informazioni proprietarie dalla divulgazione non autorizzata richiedendo a coloro che potrebbero essere esposti a tali informazioni di eseguire un accordo di non divulgazione. Un individuo che è parte di un tale accordo ha l’obbligo legale di non divulgare le informazioni riservate a terzi. Poiché la divulgazione non autorizzata delle informazioni proprietarie da parte del destinatario ad altri potrebbe causare un danno irreparabile agli interessi commerciali della parte divulgante, una violazione delle disposizioni sulla riservatezza potrebbe esporre il destinatario delle informazioni a responsabilità.