Cosa sono gli anellidi?

Gli anellidi, membri del phylum Annelida, sono un gruppo di vermi con circa 18,000 specie, incluso il familiare lombrico. Gli anellidi hanno una documentazione fossile che risale al Cambriano e si distinguono da altri organismi chiamati “vermi” per la presenza di una cavità corporea (celoma) e una vera segmentazione, che conferiscono loro un vantaggio evolutivo. Gli anellidi sono gli organismi più complessi in grado di rigenerarsi completamente se tagliati a metà, e infatti sono in grado di riprodursi asessualmente rilasciando un’estremità della loro coda, che successivamente cresce in un organismo completo. Gli anellidi possono anche riprodursi sessualmente.

Esistono quattro classi di anellidi: vermi policheti, anellidi marini che costituiscono la maggioranza di tutte le specie (più di 10,000), clitellati, un grande gruppo che comprende sanguisughe e lombrichi, aplodrili, vermi marini semplici e myzostomidi, piccoli parassiti del mare gigli. I policheti sono caratterizzati da escrescenze laterali chiamate parapodi, che sono ricoperte da setole chitinose chiamate chaetae, da cui deriva il loro nome. I parapodi sono usati per la respirazione, la locomozione, scavare e per creare una corrente di alimentazione.

A terra, gli anellidi svolgono un ruolo fondamentale nella decomposizione della materia organica per creare un terreno ricco. In quanto tali, i lombrichi sono molto apprezzati dagli agricoltori e ci sono persino allevamenti di lombrichi industriali utilizzati per abbattere il materiale organico in massa. Unici tra gli organismi, i lombrichi hanno una bocca che si collega direttamente all’ano senza uno stomaco intermedio. Ciò consente loro di mangiare ed espellere continuamente i rifiuti mentre scavano nel terreno. In quanto tali, possono essere considerati filtratori terrestri.

Sebbene i lombrichi ci siano più familiari tra gli anellidi, alcuni dei membri più impressionanti del gruppo sono i policheti, che si trovano nell’oceano. Un polichete, il verme di Pompei (Alvinella pompejana) vive in bocche idrotermali nell’Oceano Pacifico, dove è esposto a temperature fino a 80°C (176°F). In quanto tale, il verme di Pompei è l’organismo macroscopico più tollerante al calore conosciuto. È, tuttavia, difficile da studiare, perché l’organismo vive a tali profondità ed è così fragile che non sopravvive alla decompressione per essere portato in superficie.

Un altro polichete interessante è Hesiocaeca methanicola, l’unico animale conosciuto che può abitare clatrati di metano, vasti depositi di metano bloccati nel ghiaccio su alcune parti del fondo oceanico. Si pensa che questi vermi consumino batteri che si nutrono di metano.