I dinoflagellati sono un gruppo di organismi unicellulari flagellati che sono considerati un tipo di alghe. Il loro nome deriva dal greco dinos che significa “vorticoso” e flagelli che significa frusta. Questo è un riferimento al loro caratteristico movimento vorticoso mentre si muovono attraverso l’acqua usando due flagelli: un flagello longitudinale e un flagello trasversale. I dinoflagellati costituiscono una parte importante del plancton oceanico eucariotico (unicellulare complesso), secondo in abbondanza solo alle diatomee.
I dinoflagellati sono conosciuti come la fonte delle maree rosse e una delle fonti della bioluminescenza oceanica. Le “maree rosse”, note anche come fioriture algali dannose, si verificano quando il fitoplancton (protisti fotosintetizzanti) rilascia sostanze chimiche nocive nell’acqua per uccidere i pesci e altri organismi che minacciano di mangiarli. Queste sostanze chimiche possono penetrare nell’umidità nell’aria e irritare i polmoni e le mucose delle persone sulla spiaggia. Il fenomeno è più comune sulla costa del Golfo della Florida. A volte le maree rosse sono causate da attività umane, come il deflusso agricolo, che fornisce un’abbondante fonte di nutrienti ai dinoflagellati. Le fioriture algali dannose sono anche associate all’esaurimento dell’ossigeno, poiché gli organismi nella marea rossa assorbono molto ossigeno e poi muoiono, le molecole ossigenate nei loro corpi affondano sul fondo del mare.
I dinoflagellati hanno caratteristiche sia vegetali che animali. Possono fotosintetizzare, ma sono anche mobili. I dinoflagellati hanno vari adattamenti per sopravvivere ai predatori microscopici. Alcune specie hanno un’armatura di cellulosa chiamata teca, mentre altre hanno punte del corpo chiamate estrusomi, che possono anche rilasciare sostanze come sostanze chimiche nocive all’esterno della cellula. I dinoflagellati si riproducono sia asessualmente, dividendo, sia sessualmente, combinandosi con un altro membro della sua specie e formando uno zigote. Lo zigote rilascia sostanze che lo fanno rinchiudere all’interno di una cisti, in un processo chiamato incistamento. Dopo un certo periodo di tempo, la cisti si rompe e la cellula si divide, fresca di nuovo materiale genetico. Le cisti, chiamate dinocisti, sono gli unici rappresentanti di dinoflagellati nella documentazione fossile.
I dinoflagellati possono essere riassunti come piccoli (sebbene alcune specie siano grandi fino a 2 mm), planctonici (il 90% sono plancton marino), mobili e spesso corazzati. Alcuni dinoflagellati in realtà non sono fotosintetici, ma la maggior parte lo è. I dinoflagellati sono anche caratterizzati dai loro genomi compatti, alcuni dei quali sono stati completamente sequenziati.