Il Vanadio è un elemento metallico con numero atomico 23 e simbolo V. Nella tavola periodica degli elementi si trova nel Gruppo 5, e nel Periodo 4 tra titanio e cromo. Viene chiamato “metallo di transizione”.
Il vanadio è un elemento morbido e duttile. Descritto come bianco-argenteo o, quando è polvere, grigio chiaro con riflessi argentei.
Sebbene la scoperta del vanadio sia spesso attribuita al chimico svedese Nils Gabriel Sefström, in realtà lo scopritore fu il professore spagnolo di mineralogia Andrés Del Rio, che nel 1801 trovò l’elemento in Messico e lo chiamò eritronio. Persuaso che non fosse niente di nuovo, Del Rio ha abbandonato la sua richiesta e Sefstrom riceve credito. Fu il chimico tedesco Friedrich Wöhler a dimostrare nel 1831 che le scoperte erano identiche.
Vanadium prende il nome dalla dea norrena che si chiama anche Freyja, che è un membro del gruppo di divinità chiamate Vanir. È la dea della morte e dell’amore, del matrimonio e della fertilità.
Trovato sempre combinato con altri elementi in minerali, carbone e petrolio, il vanadio è usato sia allo stato legato che non legato. Viene estratto negli Stati Uniti in Arizona, Utah e Colorado, nonché in Africa, Perù e Venezuela. Vengono prodotte circa 7,000 tonnellate all’anno.
Il vanadio ha diversi usi. Viene utilizzato per aumentare la resistenza e la tenacità dell’acciaio, principalmente nella creazione della lega di ferro ferrovanadio. L’acciaio viene utilizzato, ad esempio, nei motori a reazione. Nei composti V205 e NH4VO3, che sono catalizzatori di ossidazione, il vanadio trova impiego nell’industria chimica. Il pentossido di vanadio è anche usato come colorante e fissatore del colore.
Studi recenti esplorano se il vanadio potrebbe avere un ruolo nell’aiutare ad abbassare i livelli di zucchero nel sangue delle persone che hanno il diabete. Altri studi hanno suggerito che il vanadio potrebbe avere un ruolo nella formazione dello scheletro negli animali. Tra 10 e 60 mcg di vanadio vengono consumati giornalmente in una dieta normale.