La magnitudine assoluta è un termine astronomico che si riferisce al vero livello di luminosità di un oggetto nello spazio, non a ciò che può essere percepito come la sua luminosità, che può essere alterata dalla distanza dell’oggetto, dagli effetti gravitazionali e dal materiale stellare attraverso il quale la luce deve passare raggiungere l’osservatore. Nonostante questa chiara definizione, il termine è relativo. come magnitudine assoluta di un oggetto la luminosità deve essere ulteriormente scomposta definendo lo spettro della radiazione elettromagnetica da misurare. Se si effettua un’osservazione basata sulla produzione di energia totale di un oggetto stellare, viene utilizzato il termine magnitudine bolometrica, dal nome di Samuel Langley che inventò il bolometro nel 1878 per misurare la radiazione elettromagnetica.
Il calcolo della magnitudine assoluta per qualsiasi oggetto nello spazio può essere complicato, poiché la sua magnitudine apparente deve essere prima quantificata o la luminosità percepita da un osservatore legato alla Terra. Quindi, la distanza di luminosità deve essere determinata in parsec, che è la distanza effettiva dell’oggetto se si trova all’interno della galassia della Via Lattea. Si deve tenere conto anche del redshift, o l’effetto della gravità sulla luce per gli oggetti distanti, con la luce che si sposta verso l’estremità rossa dello spettro quando un oggetto si allontana dalla Terra. Infine, con oggetti al di fuori della nostra galassia locale, devono essere impiegati calcoli di relatività generale per determinare la magnitudine assoluta.
Un altro processo utilizzato nelle determinazioni della magnitudine assoluta consiste nel calcolare la temperatura della magnitudine assoluta di un oggetto, con i colori della luce prodotti dall’oggetto scomposti nella firma chimica che indicano per i fotoni emessi da vari elementi. Il sistema di classificazione delle stelle ha una temperatura di magnitudine assoluta che va da “O” per la più calda con un colore blu, a “M” come la più fredda con un colore rosso. Le stelle di classe O sono considerate le più rare nello spazio, comprendendo solo circa lo 0.00003% del totale, con le stelle rosse di classe M che rappresentano la massa al 76.45% del totale. Le stelle blu di classe O più calde sono anche le più massicce e hanno la durata di vita più breve, degradandosi alla fine in giganti rosse, con stelle un quarto delle dimensioni del sole che degradano allo stadio di una nana bianca.
Il processo di determinazione e classificazione della luminosità degli oggetti nello spazio può essere fatto risalire all’astronomo greco Ipparco, che ideò il primo sistema di magnitudo nel 150 a.C. All’epoca esistevano solo sei classificazioni per la luminosità basate su ciò che si poteva vedere con la occhio nudo. Oggi, la magnitudine assoluta è un processo molto più raffinato, con adattamenti al processo originale che danno valori di magnitudine negativi come per il nostro sole, con -26.74 come magnitudine apparente. I numeri negativi più grandi sulla scala indicano oggetti luminosi e vicini, con la stella Sirio che riceve una magnitudine apparente di -1.4 come una delle stelle più vicine alla Terra, il pianeta Venere a -4.4 e la Luna della Terra a -12.6.