La medicina molecolare implica l’applicazione delle conoscenze sulle basi molecolari della malattia e su come applicare nuove pratiche cliniche. Include pratiche, come gli interventi a livello cellulare e/o del DNA, comprese le terapie genetiche e cellulari, e l’incorporazione di nuove conoscenze, come quelle che sono nate dallo studio della modificazione post-traduzionale delle proteine. Fa spesso riferimento a specialità come la genomica, la proteomica e la bioinformatica.
I piccoli fattori che sono per lo più ampiamente noti come manipolati nella pratica della medicina molecolare sono i geni e il DNA. C’è speranza che lo studio della medicina genomica consentirà di mettere in pratica le conoscenze acquisite in modo preventivo e personale, fornendo soluzioni progettate individualmente ai problemi medici. Tuttavia, questo non rappresenta l’intera ampiezza del campo. Altri fattori coinvolti nella medicina molecolare includono antibiotici, carboidrati, enzimi, ormoni, polimeri inorganici, lipidi, metalli, polimeri organici sintetici, virus e vitamine.
Un recente rapporto sull’uso delle nanoparticelle d’oro aiuta a chiarire cos’è la medicina molecolare e cosa può e può essere in grado di fare. La terapia che coinvolge l’oro ruota attorno alla scoperta delle capacità di siRNA (RNA “short interferenti”), un acido ribonucleico con la capacità di “spegnere” geni specificamente mirati. Lo fanno, come suggerisce il nome, interferendo con l’RNA messaggero inviato da un gene per creare una proteina.
Il problema è stato che in primo luogo, introdurre le quantità necessarie di siRNA nelle cellule umane e anche impedire che venisse scomposto prima che potesse agire erano ostacoli insormontabili. È stato ora dimostrato che le nanoparticelle d’oro sono in grado di trasportare siRNA in colture di cellule umane grazie al lavoro di un team della Northwestern University di Evanston, nell’Illinois. Hanno scoperto che l’uso di nanoparticelle d’oro per fornire il siRNA, invece di introdurlo da solo, ne aumentava sostanzialmente la durata. Inoltre, il siRNA fornito con le nanoparticelle d’oro è stato due volte più efficace nel ridurre l’attività delle cellule a cui sono state aggiunte rispetto al solo siRNA.
Il prossimo passo sarà testare la tecnica nei corpi viventi, perché ciò che funziona in una cultura non si traduce necessariamente. La speranza è che questo tipo di tecnica possa essere utilizzata per “spegnere” i geni mirati, disabilitando così virus come l’HIV-AIDS, così come disabilitando i geni umani che sono stati collegati dal Progetto Genoma Umano a disturbi e malattie , come il cancro.