Cos’è la scomunica?

La scomunica, nota anche come disassociazione in alcune sette, è una forma di censura che può essere utilizzata dai funzionari religiosi per escludere le persone dalla congregazione. Questa pratica è più comune nelle religioni giudaico-cristiane, in particolare nel cattolicesimo, ed è usata come una forma di punizione molto severa per le persone che vanno contro la dottrina della Chiesa. Alcune delle scomuniche più importanti includono le scomuniche di Martin Lutero ed Elisabetta I d’Inghilterra per il loro coinvolgimento nella Riforma protestante.

In genere, un alto funzionario ecclesiastico deve formalmente emettere una scomunica, a volte su raccomandazione di un funzionario regionale. Una volta scomunicato, qualcuno non appartiene alla chiesa. I membri della congregazione non possono pregare per lui o lei, e anche allo scomunicato è vietata la sepoltura in un terreno santificato. Gli è anche vietato partecipare a riti religiosi e l’ostracismo sociale è comune per le persone che sono state scomunicate.

In alcuni casi, qualcuno può essere in grado di rientrare nella congregazione dopo una scomunica, se confessa, mostra sincero rimorso e fa penitenza. Altre sette cristiane credono che una volta che qualcuno è stato scomunicato, sia escluso per sempre dalla chiesa. Nel caso degli Amish, le persone sono soggette a “rifugio”, in cui sono completamente respinte da tutti i membri della comunità ecclesiale. Una volta evitato, a un ex membro di una congregazione Amish non sarà mai permesso di parlare con Amish praticanti, inclusa la sua stessa famiglia.

Poiché la scomunica è una punizione molto severa e in alcuni casi irreversibile, i funzionari della chiesa tendono a essere cauti nell’usarla. In alcune fedi, la congregazione può collaborare con il membro in errore della congregazione nel tentativo di riconciliarlo con la chiesa. Possono essere utilizzate anche sessioni di consulenza e di preghiera in modo da evitare la scomunica. Affinché si verifichi una scomunica, devono essere presentate prove concrete per confermare che l’individuo dovrebbe essere realmente espulso dalla chiesa.

Per molti membri delle sette cristiane, la scomunica non è solo una negazione di partecipare ai riti della chiesa. È anche una punizione che vivrà dopo la morte, poiché molte denominazioni credono che le persone che sono state respinte dalla chiesa affronteranno la punizione all’Inferno. La condanna formale di una scomunica impedirebbe a qualcuno di entrare in Paradiso, che lo scomunicante fosse o meno una persona perbene, e questo è un destino che gli scomunicanti trovano profondamente preoccupante.