Cos’è la Shoah?

La Shoah è un’altra parola per l’Olocausto. Viene dall’ebraico e letteralmente significa sconvolgimento catastrofico. L’Olocausto, o Shoah, si riferisce al tentativo del partito nazista alla fine degli anni ‘1930 e all’inizio degli anni ‘1940 di eseguire in massa il popolo ebraico d’Europa. Incluso in questo genocidio c’era l’assassinio di altri gruppi minoritari come omosessuali e dissidenti politici, ma il vero punto focale della “soluzione finale” di Hitler erano gli ebrei. Circa sei milioni di ebrei furono assassinati nella Shoah, per lo più in massa nelle camere a gas.

La Shoah è il culmine di secoli di pensiero fuorviante e basato sull’odio nei confronti degli ebrei. Gli egiziani resero schiavi gli ebrei e poi i romani. Furono dispersi ai venti di ogni paese europeo, poi successivamente cacciati da questi paesi. Quando così tanti ebrei si stabilirono in Germania, Polonia e Austria, le conseguenze durante la seconda guerra mondiale furono spaventosamente orribili.

Occupando un posto estremamente importante nella storia ebraica, la Shoah non è solo un ricordo di sofferenze e morti inimmaginabili, ma anche l’impulso per lo sviluppo di uno stato ebraico. Dopo la Shoah, molti ebrei si sono interessati maggiormente alla creazione di una patria dalla quale non potessero essere perseguitati o cacciati.

Gli effetti della Shoah sono ancora fortemente sentiti dai pochi sopravvissuti rimasti, dalle famiglie delle vittime e dei sopravvissuti, e altri. In Israele, negli Stati Uniti e in altri paesi del mondo, ebrei e non ebrei osservano formalmente la Shoah durante Yom HaShoah, o Giorno della Memoria. Spesso su Yom HaShoah i nomi delle vittime vengono letti ad alta voce durante il giorno per cercare di capire quante vite sono state perse. Spesso si accendono candele, si leggono poesie, si tengono conferenze e i sopravvissuti all’Olocausto sono spesso invitati a raccontare le loro storie. Yom HaShoah, o Giorno della Memoria, si tiene il 27° giorno di Nissan secondo il calendario ebraico. Nel calendario occidentale, cade tipicamente in un giorno di fine aprile o inizio maggio.

Inoltre, il 1° novembre 2005, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato il 27 gennaio Giornata della memoria dell’Olocausto. Alcuni partecipano anche all’annuale “Marcia dei vivi”, una veglia che si tiene ad Auschwitz, il principale campo di sterminio nazista situato in Polonia.
Il motivo di questi giorni e attività di commemorazione è ricordare le vittime e impedire che tali atrocità si ripetano. La promessa di “Mai più” è stata fatta dopo l’olocausto. Ma con i genocidi che si sono verificati successivamente in Cambogia, Ruanda e Bosnia, alcuni sostengono che la comunità internazionale non abbia mantenuto quella promessa. Altri invece sostengono che quei genocidi non raggiunsero i livelli dell’Olocausto.

È particolarmente difficile per l’ebreo moderno e per altri, in questi tempi, ricordare la Shoah mentre combattono l’indifferenza e talvolta la totale negazione dell’Olocausto da parte di alcuni. Alcune persone con convinzioni antiebraiche sostengono che siano stati uccisi molto meno di sei milioni, affermando che la cifra si aggira intorno al milione. Altri dichiarano con enfasi che l’Olocausto non è mai avvenuto.