L’iridio è un elemento metallico con numero atomico 77 e simbolo Ir. Nella tavola periodica degli elementi si trova nel gruppo 9, tra platino e osmio. Viene indicato come “metallo di transizione” e anche come “metallo platino”, insieme a rutenio, rodio, palladio, osmio e platino stesso.
L’iridio è un elemento metallico che è sia duro che fragile. Descritto come giallo-biancastro o argenteo, è solo un po’ meno denso dell’osmio, che è l’elemento più denso: 22.560 g/cm3 rispetto a 22.6 gm/cm3.
L’iridio è stato scoperto da Smithson Tennant, un chimico inglese, a Londra, in Inghilterra, nel 1803, e il suo nome deriva dal latino iris, la dea dell’arcobaleno a causa dei suoi sali colorati. Tennant scoprì anche l’osmio.
Si trova nei depositi di ghiaia e si ritiene che si trovi solo in leghe con altri metalli nobili, cioè non allo stato non combinato. Spesso si trova in lega con osmio in composti chiamati osmiridium e iridiosmium, l’origine dei nomi è ovvia. È, tuttavia, estremamente raro, poiché si verifica in soli 001 ppm nella crosta terrestre.
L’iridio ha diversi usi. Viene utilizzato per indurire il platino, combinato con l’osmio nella creazione di penne con punta d’oro, e per realizzare crogioli altamente specializzati. L’iridio può essere coinvolto nell’irradiazione del cancro, così come nella fabbricazione di siringhe ipodermiche e spilli chirurgici. Altri usi includono candele per elicotteri, cuscinetti perno e matrici di estrusione.
Un uso molto speciale dell’iridio è il suo ruolo nello standard di pesi e misure per il chilogrammo, che è costituito da una lega di iridio (10%) e platino (90%). A causa di quantità eccezionalmente elevate di iridio nelle rocce databili tra il Cretaceo e il Terziario, alcuni ipotizzano che l’iridio fosse un componente di un asteroide che colpì la Terra e portò all’estinzione dei dinosauri.