L’Isola di Pasqua è un’isola famosa e molto isolata nell’Oceano Pacifico sudorientale. È noto per le sue gigantesche statue di pietra, i moai, create tra gli anni 1000 e 1700, probabilmente verso la parte precedente di quella gamma. Queste statue sono 887, e ad un certo punto c’erano circa 10 isolani per ogni statua, per una popolazione dell’isola di circa 10,000 persone. L’area totale dell’isola è di 63 miglia quadrate (163.6 km2). Si trova a 2,075 km (1,290 miglia) a est di Pitcairn, l’isola abitata più vicina, e a 3,600 km (2,237 miglia) a ovest del Cile continentale. L’Isola di Pasqua è anche tra i territori abitati più giovani della Terra.
L’Isola di Pasqua è spesso considerata un caso di studio del collasso della civiltà. Nel XVII-XVIII secolo ci fu un drastico declino della civiltà, durante il quale le foreste dell’isola furono completamente esaurite, le barche non potevano più essere costruite, distruggendo l’industria della pesca. Poiché gli alberi sono spesso la base di ecosistemi stabili e produttori di cibo, queste fondamenta sono state distrutte e molti degli abitanti dell’isola sono morti di fame. Ci furono anche numerose guerre civili che sarebbero state estremamente sanguinose. L’evidenza archeologica indica che polli e ratti divennero la dieta principale degli isolani, e c’erano persino indicazioni di cannibalismo. Quando gli europei arrivarono nel 17, sull’isola c’erano appena 18 abitanti.
Prima del crollo della civiltà dell’Isola di Pasqua nel 17° secolo, c’era un’età dell’oro, durante la quale furono costruite le statue moai da due tonnellate. Queste statue iconiche avevano gli occhi dipinti di bianco e rivolti verso l’entroterra. Gli isolani non avevano strumenti di metallo e modellavano le statue usando solo strumenti di pietra di basalto. La cava per il materiale della statua ha avuto origine da un punto dell’isola e le statue sono state trascinate nelle loro posizioni mediante l’uso di grandi telai di legno. Dato il numero ridotto di persone sull’isola e l’enorme volume delle statue, i teorici della cospirazione hanno a lungo ipotizzato che gli abitanti dell’Isola di Pasqua ricevessero un’assistenza speciale dagli extraterrestri, anche se nessun antropologo lo prende molto sul serio.
L’isola di Pasqua è anche nota per avere un proprio sistema di scrittura inventato in modo nativo, attualmente indecifrato, chiamato Rongorongo. Questo è uno dei pochi esempi di un sistema di scrittura creato ex nihilo, cioè senza influenze esterne. La sceneggiatura è così enigmatica che decenni di sforzi per decodificarla sono stati infruttuosi e gli scienziati non sono nemmeno d’accordo sul fatto che stia davvero scrivendo. Sebbene un tempo vi fossero centinaia di tavolette di legno e bastoni con la scritta Rongorongo, attualmente ne rimangono solo 26.