Conosciuto anche come trust concedente, un trust rabbino è un tipo di trust stabilito per i dipendenti ed è considerato irrevocabile. Una delle funzioni principali di questo tipo di trust è quella di finanziare i benefici forniti ai dipendenti nell’ambito di un piano di retribuzione differita non qualificata. Il nome di questo tipo di accordo fiduciario deriva da una sentenza emessa dall’Internal Revenue Service negli Stati Uniti, in concomitanza con un problema di fiducia relativo a una sinagoga ebraica.
Con un piano di retribuzione differita non qualificato, una parte del reddito viene collocata in un fondo fiduciario per conto del dipendente. Quel reddito non è soggetto a tasse nel momento in cui viene guadagnato. Ciò significa che il reddito collocato nel trust non conta come parte del reddito netto dichiarato del dipendente per l’anno fiscale. Le tasse non vengono calcolate fino a quando i fondi non vengono effettivamente emessi dal conto fiduciario, con tali tasse dovute su eventuali esborsi dal fondo fiduciario che si verificano entro lo stesso anno fiscale.
L’idea alla base di un rabbi trust è quella di creare risorse a cui il dipendente può attingere negli anni successivi, di solito dopo il pensionamento dall’impiego attivo presso il datore di lavoro. La natura di questo tipo di trust impedisce al datore di lavoro di utilizzare i proventi depositati nel trust per altri scopi. Allo stesso tempo, viene tutelato l’equilibrio della fiducia del rabbino nel caso in cui il datore di lavoro decida di modificare la struttura dei piani pensionistici offerti ai dipendenti. Sebbene il datore di lavoro possa scegliere di interrompere l’erogazione dei contributi al rabbi trust, non è possibile ritirare i contributi versati fino a quel momento. Quelle rimangono nel trust fino a quando non vengono erogate al dipendente secondo le disposizioni poste in essere al momento della costituzione del trust.
È anche possibile utilizzare un trust rabbino in situazioni in cui il datore di lavoro sceglie di acquistare un’altra attività. In questo scenario, l’impresa acquirente può accantonare una parte di tale prezzo di acquisto e differire il pagamento di tale importo per un periodo di tempo, previo accordo di entrambe le parti sui termini di tale dilazione. In genere, questo accordo richiederà che si verifichino determinati eventi prima che si verifichino effettivamente gli esborsi dal trust. L’uso di un trust rabbinico in questo caso può funzionare molto bene per l’ex proprietario dell’attività acquisita, poiché gli esborsi possono essere strutturati in modo da limitare l’importo delle tasse dovute al momento dell’acquisizione. Inoltre, questo approccio limita l’onere fiscale solo a quegli esborsi che avvengono all’interno di un dato anno fiscale, consentendo di gestire il carico fiscale con maggiore efficienza.
Smart Asset.