Il plagio letterario era un problema nel XIX secolo?

La fan fiction è un grosso problema oggi, ma a metà del 1800 era più una piaga che un elogio per Charles Dickens. L’autore di classici come Oliver Twist, A Tale of Two Cities e A Christmas Carol fu molto dispiaciuto quando l’editore londinese Edward Lloyd iniziò a vendere ovvie imbrogli del lavoro di Dickens, con titoli come Oliver Twiss e The Penny Pickwick, a una frazione di il costo della cosa reale. I libri sono stati venduti, apparentemente perché i lettori li hanno presi senza sapere la differenza, così Dickens è andato in tribunale, chiaramente con grandi aspettative di recuperare parte del suo profitto perso. Ma il giudice ha stabilito che nessuno poteva confondere la cosa reale dall’ovvia frode e ha archiviato il caso, lasciando Lloyd a continuare a stampare. Come si è scoperto, Lloyd ha costruito un impero editoriale sul retro delle frodi a buon mercato e alla fine ha dato origine ai tanto amati romanzi “penny dreadful”. L’opera di Dickens, ovviamente, rimane una delle fiction più lette al mondo.

Un racconto di un autore:

A 53 anni, secondo quanto riferito, Charles Dickens ha aiutato a salvare altri passeggeri quando un treno in cui si trovavano è deragliato, con alcune auto che sono cadute in un fiume sottostante.
Dickens ha imparato come ipnotizzare gli altri ed è stato membro della prima organizzazione inglese di caccia ai fantasmi, insieme al collega autore Arthur Conan Doyle.
Molti credono che Dickens fosse epilettico, in parte perché molti dei personaggi dei suoi romanzi soffrivano della malattia.