Il mutualismo è una teoria economica basata principalmente sui pensieri del politico e filosofo francese Pierre-Joseph Proudhon. Molti vedono il mutualismo come una divisione della differenza tra capitalismo e comunismo. La teoria si distingue principalmente per le sue opinioni su quattro questioni: il costo dei beni in termini di manodopera, la libera associazione dei lavoratori, l’accesso al credito non sfruttativo e la proprietà. Sebbene il mutualismo abbia aderito ai nostri giorni, ha raggiunto il culmine della sua influenza a metà del XIX secolo.
La filosofia mutualistica inizia con l’idea che ogni individuo abbia il diritto di impegnarsi in un lavoro produttivo e ricevere un adeguato compenso. Un sistema economico, nella visione mutualistica, sia capitalista che comunista, facilita lo sfruttamento dei lavoratori consolidando la proprietà e i mezzi di produzione nelle mani di pochi. Nel capitalismo, questi sono consolidati in una classe superiore di grandi proprietari terrieri e industriali; nel comunismo, sono consolidati nello stato.
Proudhon e i seguaci del mutualismo credevano che il costo dei beni dovesse essere basato sul lavoro richiesto per produrli. Ciò implica che il lavoratore avrà il controllo di un mezzo di produzione. Il costo, quindi, sarebbe il valore totale di qualunque cosa il lavoratore estendesse per produrre un bene, coprendo sia i materiali del lavoratore sia le spese di soggiorno.
Il mutualismo ha riconosciuto che l’industrializzazione richiederebbe mezzi di produzione più ampi di quelli che un lavoratore potrebbe gestire. Ci sarebbero singoli lavoratori che lavoravano come artigiani indipendenti, ma avrebbero anche bisogno di associazioni libere e democratiche di lavoratori che condividano equamente la proprietà dei mezzi di produzione di tali fabbriche. I beni prodotti dalle fabbriche verrebbero comunque valutati in base al costo totale per i lavoratori associati, che condividerebbero i proventi equamente.
La redditività economica richiede credito, che i mutualisti hanno capito. Hanno proposto casse di risparmio reciprocamente detenute che avrebbero prestato denaro solo a un tasso di interesse necessario per far fronte ai costi amministrativi della gestione della banca. Le parti interessate nelle banche sarebbero i lavoratori liberamente associati che hanno beneficiato del credito.
Il mutualismo si oppose sia alla collettivizzazione della proprietà sotto il comunismo sia all’accumulazione di proprietà sotto il capitalismo. Proudhon respinse anche ciò che chiamava il possesso di proprietà in cui il proprietario poteva guadagnare con l’affitto o impedire ad altri di usare la proprietà. Invece, il mutualismo ha sostenuto la proprietà privata di quella quantità di proprietà richiesta da un lavoratore per supportare i mezzi di produzione controllati dal lavoratore o dai lavoratori.
Una filosofia anarchica si oppone a qualsiasi intervento del governo e Proudhon fu tra i primi a rivendicare il titolo di anarchico. Credeva che la regolamentazione del governo consentisse la creazione di un sistema di classe che sfruttasse i lavoratori e violasse i diritti di proprietà. La parola mutualismo apparve per prima nel XVIII secolo e la filosofia ottenne anche numerosi sostenitori e teorici in Inghilterra e negli Stati Uniti. Alcuni aspetti di questa teoria sono associati al pensiero libertario.