In filosofia, un argomento spesso dibattuto è l’idea di come l’ambiente influenzi la crescita e il cambiamento della propria personalità, delle doti intellettuali e dell’intero “essere” di una persona. Questo fa parte dell’argomento “natura contro cultura” che ha afflitto filosofi e molti scienziati per anni. Ora sappiamo che alcune cose, inclusi aspetti della nostra personalità, livello di intelligenza e capacità di avere successo nel mondo, possono essere in parte influenzate geneticamente. Eppure, per migliaia di anni, alcuni filosofi hanno sostenuto che il neonato nasce con una tabula rasa o “tabula rasa”, sostenendo che solo l’ambiente influenza ciò che quel bambino imparerà e chi diventerà da grande.
Questo concetto è uno che appare nella filosofia orientale, anche se chiaramente non in tutte le religioni orientali. La reincarnazione va contro il concetto di tabula rasa, poiché le persone che credono nella reincarnazione credono di venire al mondo con una certa quantità di debito karmico. La prima menzione dell’idea di tabula rasa nella società occidentale è implicita piuttosto che scritta in modo specifico. Aristotele scrive della mente come una lavagna sulla quale non è stato scritto nulla, il che differisce molto dal concetto di Platone dell’anima esistente prima di arrivare sulla terra.
Tommaso d’Aquino riprende le teorie tabula rasa di Aristotele nel XIII secolo, ma è solo nel XVII secolo che le parole tabula rasa sono usate da John Locke per esprimere l’idea che la mente quando entra nel mondo non è nulla e non contiene nulla. È semplicemente la tabula rasa su cui l’esperienza comincia a “scrivere” la persona. Man mano che la persona matura, è in grado di iniziare a “scrivere” se stessa, esprimendo la libertà dell’individuo di costruire l’anima. Questa libertà può essere compromessa dal modo in cui le prime esperienze hanno plasmato la persona.
È interessante che all’inizio del XIX secolo molti scrittori romantici abbiano scartato il concetto di tabula rasa a favore dell’idea platonica dell’anima proveniente dal cielo. Per William Wordsworth, il bambino viene al mondo “traendo nuvole di gloria”, ma man mano che cresce, la sua libertà viene limitata dalla sua esperienza. Scrittori e filosofi romantici vedevano i bambini come impregnati di poteri speciali e un senso del paradiso da cui provenivano.
Questo è anche un momento nell’arte nel mondo occidentale in cui le rappresentazioni artistiche dei bambini iniziano effettivamente a sembrare bambini, invece di piccoli adulti mal costruiti. È un po’ ironico che, confutando il concetto di tabula rasa, Wordsworth e altri come lui, inizino l’argomento che i bambini sono importanti e interessanti, il che ha incoraggiato l’interesse ad allevarli, spesso risultando in adulti con un maggiore senso dell’idea di libertà di Locke. l’anima.
Freud nell’ultima parte del XIX secolo riadatta l’idea di tabula rasa, suggerendo che tutto il comportamento umano deriva dall’educazione, e di solito un modello prestabilito di comportamento educativo che si traduce in cose come il complesso edipico irrisolto. Una delle principali differenze di Freud dall’altro importante psicologo del suo tempo, Carl Jung, è la sua idea di tabula rasa. Per Carl Jung, le persone vengono al mondo con un inconscio universale, un insieme di simboli e credenze condivisi che esistono sia all’interno che all’esterno della persona, indipendentemente dalla cultura a cui appartiene.
Oggi, anche se molti genetisti hanno messo da parte il concetto di tabula rasa, per molti è ancora sconcertante il motivo per cui alcune persone hanno predittori genetici per condizioni mentali o fisiche che non emergono mai. La maggior parte degli scienziati e dei filosofi è incline a concludere che i bambini non sono tabula rasa, ma un insieme di possibilità che possono essere influenzate dal modo in cui vengono allevati. Inoltre, le possibilità genetiche non tengono conto del concetto di anima, e restano interrogativi sul fatto che l’anima sia la tavoletta su cui è già scritto qualcosa, o la tabula rasa su cui sono scritte le esperienze del bambino. Il dibattito è ancora importante per molti e influenza chiaramente il modo in cui i genitori scelgono di crescere i propri figli.