Qual è la differenza tra iperbole e metafora?

L’iperbole e la metafora sono dispositivi letterari in cui il linguaggio figurativo viene utilizzato per esprimere un’idea piuttosto che un’affermazione o una descrizione letterale. Il termine metafora comprende una serie di questi dispositivi, con l’iperbole che è il sottoinsieme specifico relativo all’esagerazione del reale. Sia i poeti che gli scrittori di prosa spesso impiegano iperboli e metafore per migliorare l’arte, rafforzare il tema delle loro opere e suscitare risposte emotive.

Il linguaggio dell’iperbole e della metafora si presenta spesso sotto forma di immagini o guide visive che possono aiutare un lettore a cogliere una caratteristica intangibile. Nella tragedia Macbeth di William Shakespeare, ad esempio, il personaggio del titolo parla di “sonno che ricuce il disfatto della cura”. La prima metafora in questa frase riguarda il sonno, che in termini scientifici è un periodo di riposo attivato dagli ormoni ma nel linguaggio di Shakespeare è un knitter. La seconda metafora implica “cura” o preoccupazione, uno stato mentale descritto come un indumento sfilacciato.

La metafora di Shakespeare descrive succintamente come il sonno elimini i disturbi della mente e lo faccia utilizzando tecniche letterarie ritenute di valore estetico a sé stanti, come l’allitterazione e il pentametro giambico. L’opera contiene molte altre metafore che riguardano l’abbigliamento imperfetto e rafforzano un punto tematico dell’opera. Macbeth usa l’omicidio come modo per scalare i ranghi reali scozzesi fino a diventare re, e gli studiosi spesso interpretano le immagini dei vestiti che sono a brandelli o troppo larghi su Macbeth come il messaggio metaforico di Shakespeare su quanto male i vari titoli che Macbeth detiene gli si adattino.

La ripetizione che circonda l’abbigliamento di Macbeth illustra il termine letterario presunzione, che è una metafora letteraria estesa. Un altro tipo comune di metafora è la similitudine, un confronto di due cose usando la parola “come”, “mi piace” o “che”. Una metonimia, nel frattempo, si riferisce a un oggetto non con il suo nome proprio ma con qualcosa di familiare ad esso associato. Ad esempio, l’uso di un carro per rappresentare l’inevitabile passaggio del tempo verso la morte risale alla mitologia greca. Emerge in “To His Coy Mistress” del poeta metafisico Andrew Marvell – “il carro alato che si affretta vicino” – così come in “Because I Could Not Stop for Death” della poetessa americana Emily Dickinson, che include la linea “Una carrozza trasporta l’oratore, la morte e immortalità”.

L’iperbole è anche un particolare tipo di metafora, che si basa sull’esagerazione. Lo scrittore che usa l’iperbole distorce non solo la natura di una situazione ma anche la sua scala. Il suo scopo potrebbe essere quello di esprimere forti emozioni o suscitare simpatie per se stesso.

Un tram chiamato desiderio del drammaturgo americano Tennessee Williams include iperboli e metafore ovunque. Stanley Kowalski, il personaggio maschile principale, si lamenta di come sua moglie e sua cognata lo abbiano paragonato ad animali, come un maiale e una scimmia. In risposta alle loro metafore, chiede: “Cosa pensi di essere, una coppia di regine?” Stanley probabilmente valuta correttamente che le donne pensano di essere le sue migliori pur sapendo che non si considerano letteralmente dei reali. Probabilmente si impegna in un’iperbole in uno scoppio di rabbia e mette in mostra la forza per cercare di sedare la condiscendenza dei suoi parenti.