La funzione dell’allegoria in poesia è di fornire due significati a una poesia. Il primo significato è ovvio e rappresenta il tema principale del verso; tuttavia, all’interno è contenuto un secondo significato più profondo. Il secondo significato è spesso un riferimento al vero messaggio della poesia. In questo senso, l’allegoria è una metafora che utilizza una sostituzione diretta per sostituire una storia con un’altra.
L’allegoria è una metafora estesa che di solito copre un’intera poesia. Marco Fabio Quintilliano, un pensatore romano, riteneva che esistessero due tipi principali di allegoria: quelle personali o storiche e quelle spiritose o sarcastiche. Il filosofo greco Aristotele considerava i poemi come se fossero solo emozioni e non storia.
Un poema allegorico, tuttavia, può riguardare qualsiasi argomento purché vi sia una sostituzione diretta di un messaggio con un altro. Queste possono essere parabole che usano una vecchia storia per ritrarre un messaggio moderno. Possono anche essere politici, in cui i personaggi falsi sono versioni simboliche di politici o personaggi pubblici nella vita reale. Possono imitare incidenti storici o essere un modo per mascherare l’esperienza personale.
La poesia classica come le “Egloghe” e l'”Eneide” di Virgilio dimostrano che un’intera allegoria può coprire una poesia, ma possono esserci anche allegorie più piccole all’interno della poesia. Questo è tipicamente il caso di poesie più lunghe come le poesie di Dante sul paradiso, l’inferno e il purgatorio. La funzione dell’allegoria nella poesia come l'”Eneide” è quella di lodare un leader politico. Virgilio usa Enea, il protagonista, per mostrare i grandi punti di forza dell’imperatore romano Augusto.
John Dryden, d’altra parte, ha usato la sua allegoria in poesia per criticare le figure politiche contemporanee. La sua poesia, “Absalom e Achitophel” fu pubblicata nel 1681-82 in due parti, di cui solo la prima parte fu sicuramente scritta dallo stesso Dryden. Fu scritto quando il regno di Carlo II di Gran Bretagna volgeva al termine. Dryden ha utilizzato sostituzioni dirette per sostituire figure politiche con figure bibliche come la sostituzione di Thomas Shadwell ed Elkanah Settle rispettivamente con Og e Doeg.
Edmund Spenser decise di usare l’allegoria nella poesia per rappresentare le virtù come esseri umani. Ogni cavaliere presente nella sua poesia, “The Faerie Queene”, è un’allegoria di una virtù. È, tuttavia, anche una critica alla dinastia dei Tudor, che nel 1596 volgeva al termine.
Le funzioni principali dell’allegoria nella poesia sono glorificare o adulare come Virgilio o criticare come Dryden e Spenser. È anche uno strumento da utilizzare per insegnare morali e virtù, per fare parodie di figure contemporanee o per mascherare emozioni. La funzione dipende da ciò che il poeta vuole dire, quindi il significato nascosto viene prima, quindi il poeta tenta di mascherare il significato diretto con un mantello diverso.