La storia del matrimonio è lunga e variegata quanto la storia degli esseri umani. Del resto, si può dire che è una riflessione sull’evoluzione della civiltà umana. Mentre la pratica di forgiare un’unione attraverso il matrimonio risale a culture antiche, ci sono poche prove che l’usanza abbia mai avuto origine da un punto di vista romantico. In effetti, la storia del matrimonio è in gran parte un commento sullo stato politico, sociale ed economico in vari momenti.
Nel mondo moderno, le persone si sposano per ragioni diverse. Il motivo più importante è, ovviamente, l’amore. Tuttavia, alcuni si sposano per ottenere la cittadinanza. Altri si sposano per ottenere sicurezza finanziaria o per elevare lo status sociale. Non importa quale sia la ragione, un fatto sulla formazione di un tale vincolo legale è rimasto invariato nel corso della storia del matrimonio, è un’istituzione sociale creata allo scopo di procreare. Come sottoprodotto di questa funzione, raramente la procreazione di figli fuori dal matrimonio è stata approvata dalla maggior parte delle società.
L’atto del matrimonio ha sempre comportato importanti responsabilità sociali ed economiche, non solo per gli sposi, ma anche per l’intera comunità. In quanto tale, la selezione del coniuge era spesso un compito lasciato a un anziano, come un genitore. In genere, questo sarebbe stato il padre o, in alcune culture, un organizzatore designato del villaggio. Infatti, in molte parti del mondo, i matrimoni combinati sono sempre stati ritenuti necessari per la sopravvivenza dei valori sociali. Naturalmente, l’attività di organizzare un matrimonio adatto per il proprio figlio spesso ha anche fruttato la ricompensa di una dote per i genitori della futura sposa, compreso un anticipo sotto forma di un anello.
Nel corso della storia del matrimonio, tuttavia, ci sono stati significativi cambiamenti di prospettiva su ciò che costituiva la felicità coniugale. Nell’antica Grecia ea Roma, ad esempio, il matrimonio era percepito come un mezzo per rafforzare i legami politici, almeno tra l’aristocrazia. Nella popolazione generale, essere senza un compagno era una condizione che non andava persa quando si vedevano negati i suoi benefici economici. Talvolta, infatti, le donne erano costrette a sposare un parente maschio in assenza di un corteggiatore favorevole, mentre gli uomini non sposati erano spesso esclusi dalle attività civiche in quanto celibi e senza figli.
Nel mondo occidentale, non c’è dubbio che la storia del matrimonio sia stata plasmata dall’antica influenza romana, greca ed ebraica. Nel periodo medievale, le usanze matrimoniali iniziarono a cambiare con l’ascesa del cristianesimo e furono in gran parte dettate dalla dottrina religiosa. Successivamente, il matrimonio si è evoluto in una forma più laica di impegno spirituale con la Riforma protestante del XVI secolo. Tuttavia, proprio come con la moda, alcuni concetti che hanno contribuito a documentare la storia del matrimonio hanno sperimentato un rinnovamento o una completa reinvenzione.
Ad esempio, negli anni ‘1950 e all’inizio degli anni ‘1960 negli Stati Uniti, ritardare il matrimonio o rifiutarsi di “legare il nodo” era considerato anormale, persino sovversivo. Con l’alba della rivoluzione sessuale dei primi anni ‘1970, il matrimonio non era più considerato obbligatorio e le unioni erano viste più come unioni volontarie che come questioni di convenienza. Oggi, la storia del matrimonio è ancora da scrivere poiché c’è un movimento crescente verso il riconoscimento di un’unione legale tra coppie dello stesso sesso.