L’effetto tunnel è un fenomeno percettivo in cui il cervello presumerà che un oggetto sia persistente quando scompare oltre un’occlusione e poi riappare. Ad esempio, se una persona vede un cavallo trottare dietro una stalla e un cavallo uscire dall’altra parte, presumerà che sia lo stesso cavallo, purché la traiettoria dell’animale abbia senso. Sebbene ciò possa sembrare ovvio, in realtà comporta alcune complicate manovre cognitive e svolge un ruolo importante nell’elaborazione visiva degli oggetti in movimento.
I ricercatori che studiano l’effetto tunnel notano che se un soggetto vede un oggetto in movimento e viene occluso da un ostacolo, il soggetto predirà dove e quando l’oggetto riapparirà. Il cervello si basa sulla traiettoria e sulla velocità dell’oggetto prima che svanisca per calcolare queste informazioni, sebbene tenda a sottovalutare il tempo di viaggio attraverso il “tunnel”, il tempo in cui è invisibile a causa dell’occlusione.
Attraverso l’effetto tunnel, il cervello percepirà un oggetto persistente che si muove nello stesso spazio e tempo, anche se scompare e riappare. Senza questo fenomeno percettivo, se qualcosa scomparisse dietro un altro oggetto e riapparisse, il cervello potrebbe pensare che fosse un oggetto diverso. Dal punto di vista cognitivo, il cervello potrebbe essere perplesso su cosa sia successo al primo oggetto, e anche incerto sulle origini del “nuovo” oggetto. Una versione di questo può essere vista giocando al cucù con bambini molto piccoli, che stanno ancora sviluppando cognizione e percezione e potrebbero non capire inizialmente cosa succede quando un genitore manipola un oggetto dentro e fuori dalla vista.
L’effetto tunnel può coinvolgere anche un’occlusione in movimento e un oggetto fermo. Una persona in piedi all’angolo di una strada, ad esempio, potrebbe notare un’edicola all’angolo opposto. Quando un’auto passa e occlude l’edicola, il cervello presume che riapparirà dopo che l’auto sarà passata e che sarà la stessa edicola. È interessante notare che negli studi su come funziona l’effetto tunnel, i ricercatori hanno dimostrato che trucchi come cambiare il colore o le dimensioni dell’oggetto non ingannano il cervello, e continua a leggere l’oggetto come persistente, piuttosto che pensare che sia nuovo.
La percezione umana è complessa. Alcuni fenomeni percettivi sono cablati e iniziano a manifestarsi in età molto giovane, mentre altri si sviluppano durante la fase infantile e iniziano a maturare. Fornire ai bambini un ambiente ricco è fondamentale per facilitare lo sviluppo cognitivo. Senza stimoli, i bambini perderanno la possibilità di sviluppare importanti collegamenti nel loro cervello e potrebbero non recuperare mai.