Che cos’è una terza ventricolostomia endoscopica?

Una terza ventricolostomia endoscopica (ETV) è una procedura chirurgica eseguita sul cervello per alleviare la pressione causata dall’accumulo di liquido cerebrospinale. Questo accumulo di liquidi è noto come idrocefalo, che se non trattato può danneggiare il tessuto cerebrale. La procedura endoscopica del terzo ventricolostomia prevede la creazione di un foro nella parte inferiore del terzo ventricolo del cervello per consentire il drenaggio del liquido cerebrospinale.

Il liquido cerebrospinale circola intorno al cervello per fornire nutrienti ai tessuti e rimuovere i rifiuti. Questo fluido passa attraverso diverse cavità aperte nel cervello note come ventricoli. Qualsiasi blocco nel percorso di questo fluido ne provoca l’accumulo, portando all’idrocefalo. Un blocco può svilupparsi nel cervello di un neonato nell’utero o può essere causato da un tumore nel cervello.

La terza ventricolostomia endoscopica è una procedura minimamente invasiva che non rimuove un blocco nel cervello ma fornisce invece una nuova uscita per il liquido cerebrospinale. I pazienti che necessitano di una terza ventricolostomia endoscopica vengono prima sottoposti ad anestesia generale. Il neurochirurgo pratica un singolo foro nel cranio e inserisce uno strumento cavo chiamato endoscopio attraverso il foro.

Gli strumenti chirurgici e una telecamera sono inseriti nell’endoscopio per consentire al neurochirurgo di visualizzare il cervello e completare l’intervento. L’endoscopio viene accuratamente guidato nel tessuto cerebrale e attraverso un’apertura chiamata forame di Munro. Questa apertura conduce al terzo ventricolo, che si trova nella regione centrale inferiore del cervello. Il neurochirurgo quindi pratica un foro nella parte inferiore del terzo ventricolo con una sonda smussata.

Un catetere a palloncino viene infilato nell’endoscopio e guidato attraverso l’apertura nel terzo ventricolo. Il palloncino si gonfia e serve per allargare il foro. Questa apertura nel ventricolo consente al liquido cerebrospinale in eccesso di defluire dal cervello. Una volta completata la procedura, il paziente dovrebbe aspettarsi di rimanere alcuni giorni in ospedale. Il recupero è in genere rapido, consentendo ai pazienti di tornare alle normali attività in pochi giorni.

La terza ventricolostomia endoscopica è un’alternativa al tradizionale shunt che viene impiantato nei pazienti con idrocefalo. Gli shunt servono a drenare il fluido dal cervello attraverso un pezzo di tubo che si estende nell’addome. La chirurgia per impiantare uno shunt è più invasiva e gli shunt possono infettarsi nel tempo. La procedura ETV viene eseguita per evitare l’impianto dello shunt. Se la procedura ETV ha successo, i pazienti dovrebbero sperimentare una diminuzione della pressione nel cervello e meno complicazioni rispetto a quelle sperimentate con lo shunt.