Chi è Norma McCorvey?

Norma McCorvey è un nome che molte persone non riconoscono, anche se McCorvey è famosa, o forse famigerata, a seconda di come si guarda alla sua situazione. La maggior parte delle persone conosce Norma McCorvey con un nome diverso, o uno pseudonimo, che è Jane Roe. Sì, è la Jane Roe che è stata la querelante nel controverso caso di aborto, Roe v. Wade.

Nel 1973, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha risposto a una sfida contro la legge sull’aborto in Texas e ha stabilito che l’aborto era un diritto costituzionale basato sulla privacy. Il caso ha sostanzialmente legalizzato l’aborto in tutti i 50 stati, nonostante il fatto che molti lo chiamino “cattiva legge” e credano che l’aborto dovrebbe essere una questione di diritti dello stato. Il movimento pro-choice l’ha vista come una vittoria, anche se Norma McCorvey non ha mai abortito. Non era più incinta quando il caso è stato ascoltato, avendo dato alla luce una figlia che è stata data in adozione.

È interessante notare che Norma McCorvey, la donna che una volta chiamava Roe v. Wade, “la mia legge”, da allora ha cambiato idea. Mentre lavorava in una clinica per aborti e sosteneva con fervore l’aborto, ha incontrato la sua nemesi – e futura amica – in un uomo di nome Flip Benham. Benham guidò un gruppo anti-aborto chiamato Operation Rescue, che si trasferì vicino all’ufficio di Norma McCorvey. Ne seguirono accesi dibattiti e proteste, ma McCorvey alla fine iniziò a capire le convinzioni del gruppo. Si è convertita al cristianesimo e poi al movimento per la vita.

Era una bambina di nome Emily, figlia di un membro dello staff dell’Operazione Rescue, a cui Norma McCorvey attribuisce alla fine la sua conversione. Nonostante il fatto che non fosse d’accordo con McCorvey, la bambina ha mostrato il suo amore, accettazione e amicizia. È stato molto più di quanto Norma dice di aver ricevuto da coloro che ritiene l’abbiano usata come una “pedina” per promuovere i loro programmi. Credeva che fossero più interessati all’aborto di quanto non lo fossero mai stati con lei.

Gli avvocati che hanno promosso il caso sostengono che Norma voleva abortire all’epoca, ma che Roe v. Wade non riguardava davvero McCorvey in primo luogo. Per loro, non si trattava mai di un individuo, ma di garantire il diritto all’aborto per le donne in generale. Norma McCorvey era semplicemente una donna che all’epoca stava vivendo una gravidanza non pianificata ed era disposta a firmare un affidavit e diventare la principale querelante nella causa. Ora si rammarica profondamente di avervi preso parte.

Avendo lavorato nell’industria dell’aborto, Norma McCorvey non vede più l’aborto come “libertà” per le donne. Dice di aver visto il denaro, lo sfruttamento e la retorica più di quanto abbia visto un trattamento sicuro o premuroso per le donne in crisi. Norma McCorvey ha scritto un libro intitolato Won by Love, che descrive in dettaglio il suo viaggio dall’essere Jane Roe all’inizio del suo impegno pro-vita chiamato Roe No More Ministry.