Cos’è Nusach?

Nusach si riferisce a qualsiasi numero di stili di preghiere cantate o cantate all’interno del giudaismo. In un servizio nusach, i testi di preghiera liturgica sono messi in musica che varia a seconda della stagione dell’anno e del tipo di servizio. Questi stili storicamente sono variati lungo linee geografiche e teologiche, sebbene la base del servizio di preghiera sia abbastanza coerente.

La parola nusach significa letteralmente “testo”, in riferimento alle preghiere liturgiche standardizzate che vengono messe in musica in un servizio ebraico. Di solito il testo è tratto dalla Torah, i primi cinque libri delle scritture ebraiche. Il testo è sempre cantato nella lingua ebraica originale della Torah. Il più importante di questi è noto come Shema, che significa “ascolta”, dopo la sua prima parola, e si traduce: “Ascolta, Israele, il Signore tuo Dio è un solo Dio”.

Spesso, almeno una parte del testo del nusach non varia durante l’anno. Il cantore, o cantante, tuttavia, cambia la melodia a seconda dell’umore dell’occasione. Ad esempio, una melodia più oscura verrà usata in un giorno di lutto o digiuno piuttosto che in un giorno di festa. All’interno di una data tradizione nusach, ci sono brani standardizzati da utilizzare per particolari momenti della giornata, stagioni o festività.

La pratica del nusach si sviluppò gradualmente nel corso di migliaia di anni. Dopo la distruzione del tempio di Gerusalemme nel 70 d.C., il popolo ebraico si disperse in tutta Europa. Alla fine, si sviluppò una divisione geografica del giudaismo tra il ramo ashkenazita nell’Europa orientale e il ramo shefardico nell’Europa occidentale. Il nusach di ciascuno di questi due gruppi si è evoluto separatamente, determinando variazioni nella melodia e nello stile del culto, sebbene gran parte del contenuto essenziale dei due rami sia rimasto lo stesso.

Nel 18 ° secolo, il movimento chassidico del giudaismo sorse nell’Europa orientale, che portò molti ebrei ashkenaziti a tornare allo stile di culto shefardico. Il fondatore del movimento chassidico, il rabbino Israel ben Eliezer, riteneva che la preghiera sefardita riflettesse al meglio gli aspetti mistici della fede ebraica. Tuttavia, gli ebrei chassidici non adottarono completamente il nusach sefardita. Piuttosto che portare a un’unificazione degli stili, questo movimento ha introdotto una variazione ancora maggiore nel culto ebraico che è continuato per diversi secoli. Con lo sviluppo delle comunicazioni di massa, compresa Internet, i vari stili hanno ricominciato a influenzarsi e fondersi l’uno nell’altro.