Un nom de plume è uno pseudonimo che un autore usa per evitare di essere direttamente connesso con l’opera che produce. Ci sono una vasta gamma di ragioni per usare uno pseudonimo, che vanno dal desiderio di mirare a un determinato mercato al tentativo di autodifesa. In molti casi, la vera identità dietro un nom de plume viene poi rivelata, e in alcuni casi gli pseudonimi di alcuni autori sono in realtà ampiamente conosciuti, come nel caso di Nora Roberts, che scrive anche sotto i nomi di JD Robb, Sarah Hardesty, e Jill marzo.
Il termine nom de plume è di origine francese, anche se in realtà non è usato in francese come regola generale. Letteralmente significa “nome della penna” ed è tipicamente tradotto come “nome della penna”. Il termine sembra essere sorto in Gran Bretagna, dove le persone volevano dare un’aria più letteraria alla pratica dell’uso di uno pseudonimo, quindi hanno scelto di usare una frase francese. Nella stessa Francia, lo pseudonimo è più spesso usato per descrivere uno pseudonimo.
Storicamente, uno dei motivi più comuni per usare uno pseudonimo era quello di separare un autore dalle sue opere. Gli autori che hanno scritto espone, ad esempio, spesso hanno scritto sotto uno pseudonimo per evitare di mettere a repentaglio il loro lavoro, la posizione pubblica o la vita. Questa pratica è ancora comune oggi, specialmente con i libri che hanno lo scopo di criticare le amministrazioni politiche o le tendenze sociali. Alcuni autori molto famosi tra cui CS Lewis e Charles Dodgson, meglio conosciuto come Lewis Carroll, hanno scritto sotto pseudonimi per proteggere le loro carriere.
Gli autori possono anche usare uno pseudonimo per evitare la sovraesposizione, soprattutto se sono prolifici. Questa pratica è comune a molti autori di gialli e fantascienza, che spesso producono un grande volume di lavoro. Molte riviste di questo genere usano anche pseudonimi in modo da poter pubblicare più opere dello stesso autore senza avvisare il pubblico dei lettori.
Un nome di penna può essere utilizzato anche quando un autore si discosta dal suo genere abituale. Ad esempio, un autore che di solito scrive thriller può pubblicare materiale erotico sotto uno pseudonimo. Questo viene fatto per evitare di distrarre o confondere i lettori, come regola generale, e in genere è necessaria una ricerca minima per scoprire l’autore dietro lo pseudonimo.
Uno degli usi storici più famosi dello pseudonimo è stato come strumento per nascondere il genere dell’autore. “Franklin Dixon”, ad esempio, era uno pseudonimo sviluppato per nascondere le principali autrici di The Hardy Boys, per la preoccupazione che i ragazzi non volessero leggere libri scritti da donne. Anche JK Rowling, l’autrice della serie di Harry Potter, usa uno pseudonimo; il suo vero nome era Joanne Rowling al momento della pubblicazione del suo primo romanzo, ma il suo editore le ha chiesto di usare un insieme di iniziali neutro rispetto al genere in modo che i ragazzi si sentissero a proprio agio nel leggere i suoi libri. Dal momento che non ha un secondo nome, ha scelto una “K” per “Kathleen”, dopo la nonna paterna. Dal suo matrimonio, il suo nome legale è in realtà Joanne Murray.