Il ramo della linguistica noto come linguistica generativa si basa sull’idea di una grammatica generativa, un insieme di regole che genera una varietà infinita di frasi che sono considerate grammaticalmente corrette e nessuna frase che non lo è. L’insieme di assunzioni alla base della filosofia della linguistica generativa comprende due idee importanti. Il primo è che l’abilità umana per il linguaggio è innata, e il secondo è che il linguaggio umano si basa su un insieme di regole logiche che consentono a un parlante di produrre frasi nuove che possono essere comprese da altri che parlano la stessa lingua.
Si dice che l’idea che un insieme di regole formali possa essere usato come modello della capacità cognitiva umana di creare un linguaggio sia dipendente dalla struttura. In altre parole, le regole formali di una grammatica generativa devono fare riferimento alle unità strutturali della lingua. Una volta definite le unità strutturali, è possibile scrivere regole algoritmiche per modellare i processi di costruzione del linguaggio cognitivo che sono alla base del linguaggio parlato e scritto.
Il concetto di grammatica generativa è stato applicato per la prima volta nel campo della teoria sintattica, dove è stato impiegato nel tentativo di descrivere la capacità umana di costruire frasi. Da allora l’approccio della linguistica generativa è stato ampliato — vigorosamente — ed è diventato utile nei campi della fonologia, della morfologia e della semantica. Ora ci sono molti diversi modelli di grammatica generativa che tentano di spiegare come la mente umana elabora il linguaggio.
Diversi presupposti sono alla base della filosofia della linguistica generativa. La prima è l’idea che l’abilità umana per il linguaggio naturale sia innata. Inoltre, l’approccio generativo presuppone che un parlante di una data lingua debba avere il controllo di determinate conoscenze linguistiche per produrre frasi grammaticalmente corrette o ben formate in quella lingua. Questa conoscenza linguistica include teoricamente una grammatica generativa che consente al parlante di costruire frasi che non sono mai state pronunciate prima. Altri parlanti della lingua che ascoltano quelle frasi usano la stessa grammatica per decodificarle, e sono quindi in grado di capire frasi che non hanno mai sentito prima.
Il primo uso tecnico del termine generativo all’interno della disciplina della linguistica avvenne nel 1957 quando Noam Chomsky, famoso linguista, pubblicò un libro intitolato Strutture sintattiche. Nel libro, Chomsky propose una teoria della grammatica generativa che chiamò “grammatica trasformazionale”. Molti considerano la pubblicazione di Strutture sintattiche come la nascita della linguistica generativa come sottocampo della linguistica.