Qual è la controversia sulla pubblicità commerciale nelle scuole?

La pubblicità commerciale nelle scuole è stata controversa da quando la pratica è iniziata alla fine del 20 ° secolo. Gli inserzionisti e gli esperti di marketing offriranno di pagare una scuola o un sistema scolastico in cambio della pubblicità di un prodotto, o talvolta del posizionamento del prodotto stesso, in varie scuole. Ciò avvantaggia i sistemi scolastici aumentando i budget educativi e, naturalmente, i professionisti del marketing aumentano la visibilità dei prodotti dei loro clienti. La controversia sulla pubblicità commerciale nelle scuole comporta i requisiti legali per i bambini che frequentano la scuola, il che significa che non possono evitare le pubblicità. Alcuni sostengono che ciò implica l’approvazione del prodotto pubblicizzato da parte di insegnanti, scuole e genitori.

È stato a lungo stabilito che i bambini hanno meno resistenza alla pubblicità rispetto agli adulti, poiché stanno ancora imparando tratti come il controllo degli impulsi, la responsabilità finanziaria e lo shopping comparativo. Gli addetti al marketing e gli inserzionisti spesso sfruttano questo fatto, poiché è anche stabilito che i genitori acquistano spesso un articolo se i loro figli lo infastidiscono abbastanza. Per questo motivo, la pubblicità rivolta ai bambini è controversa tra alcuni genitori e attivisti anti-corporativi. Negli anni ’80, ad esempio, i gruppi di genitori hanno protestato per pubblicità e cartoni animati TV basati su linee di giocattoli. Ciò ha portato a una legislazione negli Stati Uniti, in Canada e in altre nazioni che limita la pubblicità durante la programmazione dei bambini.

Durante la stessa era, apparve la prima pubblicità commerciale diffusa nelle scuole. Gli addetti al marketing hanno organizzato l’installazione di distributori automatici di bibite nelle sale da pranzo e hanno fornito materiale didattico e attrezzature con loghi e slogan aziendali. Ciò provocò presto polemiche da parte dei gruppi di genitori e dei sostenitori dei consumatori. Hanno sostenuto che gli studenti erano effettivamente un pubblico in cattività e che tale pubblicità implica che le autorità approvano il prodotto. Questi, ovviamente, erano esattamente i motivi per cui gli esperti di marketing cercavano la pubblicità scolastica.

Per i sistemi scolastici attenti al budget, i vantaggi della pubblicità commerciale nelle scuole sono evidenti. Quando questi sistemi finanziati con fondi pubblici devono far fronte a tagli di bilancio, le prime vittime sono spesso attività, attrezzature e strutture extracurricolari. Le tasse della pubblicità possono sostituire questi fondi e possono essere spesi in qualsiasi modo il sistema scolastico scelga piuttosto che essere collegati a requisiti di bilancio come alcuni finanziamenti pubblici. Si potrebbe anche sostenere che la scuola è destinata a preparare gli studenti alla vita nel mondo esterno e che quel mondo è saturo di pubblicità.

Gli oppositori sostengono che la pubblicità commerciale nelle scuole si rivolge a coloro che sono più vulnerabili alla persuasione. Nel caso di bibite e cibo spazzatura, le pubblicità possono contribuire all’obesità infantile e ad altri problemi di salute. Alcuni annunci possono presentare ai bambini opinioni non realistiche di aziende o prodotti, che spesso non hanno le capacità di pensiero critico per metterli in discussione. Quest’ultimo punto è doloroso per molti genitori che mettono in discussione la natura pervasiva della pubblicità nel mondo moderno. Vedono questo tipo di marketing come un mezzo per manipolare i propri figli e, per estensione, se stessi.