La Costituzione degli Stati Uniti fornisce il quadro di base e i principi guida su cui gli Stati Uniti sono stati fondati e devono essere governati. Dalla firma della Costituzione, ci sono state una serie di questioni che hanno richiesto una modifica o un emendamento alla Costituzione. Tra questi c’è il 14° emendamento, meglio conosciuto per la prima sezione che affronta la cittadinanza, il giusto processo e la parità di protezione.
Il 14° emendamento alla Costituzione fu uno degli emendamenti per la ricostruzione che fu emanato poco dopo la guerra civile. Adottato l’8 luglio 1868, l’emendamento era, in gran parte, una risposta alla sentenza della Corte Suprema nel Dred Scott v. Sandford, 60 US 393, (1957) che sosteneva che le persone di origine africana non potevano diventare cittadini di gli Stati Uniti e, quindi, non erano protetti dalla Costituzione. La schiavitù fu uno dei maggiori catalizzatori della guerra civile e, sebbene la guerra civile fosse finita, le questioni relative alla schiavitù dovevano ancora essere risolte. Sia il 13° emendamento che il 14° emendamento erano risposte dirette alla questione della schiavitù negli Stati Uniti.
Il tredicesimo emendamento rese permanente la proclamazione di emancipazione abolendo la schiavitù. Il 13° emendamento seguì l’esempio tre anni dopo stabilendo le basi per cui una persona può essere considerata un cittadino degli Stati Uniti. La sezione 14 del 1° emendamento recita: “Tutte le persone nate o naturalizzate negli Stati Uniti, e soggette alla loro giurisdizione, sono cittadini degli Stati Uniti e dello stato in cui risiedono”. Chiunque fosse di origine africana, compresi gli ex schiavi, era ora cittadino.
Oltre a concedere la cittadinanza a chiunque sia nato o naturalizzato negli Stati Uniti, il 14° emendamento includeva due clausole aggiuntive che hanno assunto una grande importanza all’interno della legge. La prima è nota come “clausola del giusto processo”, mentre l’altra è la “clausola di protezione paritaria”. La clausola del giusto processo recita come segue: “Nessuno stato emetterà o applicherà alcuna legge che riduca i privilegi o le immunità dei cittadini degli Stati Uniti; né alcuno stato priverà alcuna persona della vita, della libertà o della proprietà, senza un giusto processo di legge”. La clausola del giusto processo è stata utilizzata per discutere molti punti legali sia nel diritto penale che in quello civile. La clausola di uguale protezione del 14° emendamento, che recita: “… né negare a nessuna persona all’interno della sua giurisdizione l’eguale protezione delle leggi …” ha anche costituito la base di molti importanti argomenti legali.