Che cos’è il finecorsa?

In poesia, l’arresto finale è il fenomeno dell’interruzione di una frase, una frase o un’idea in concomitanza con la fine di un verso poetico. Questo può essere rilevante indipendentemente dalla forma della poesia, se ha linee di lunghezza fissa, o più linee di versi a flusso libero. Molti considerano il finecorsa come un processo per rendere la poesia più accessibile e coerente, poiché la maggior parte dei lettori è abituata a leggere poesie in cui una riga rappresenta un’idea o una frase individuale consolidata.

Uno dei modi migliori per descrivere il finecorsa è metterlo a confronto con esempi di poesia che non utilizzano questa tecnica. Come esempio di base, i primi due versi di una poesia che includerebbe il finecorsa potrebbero assomigliare a questo, con la differenziazione dei versi poetici notata da una barra rovesciata: “L’uomo era seduto su una sedia/ C’era anche un cagnolino…” – Qui, le due frasi del distico poetico finiscono ciascuna dove finiscono i versi poetici.

Al contrario, un esempio di poesia senza finecorsa potrebbe assomigliare a questo: “Un uomo era seduto, con le braccia aperte/su una sedia, i capelli ben pettinati…” Qui, il concetto totale dei due versi potrebbe essere concepito come un’unica idea, composta da stringhe di aggettivi, in cui il primo aggettivo crea la fine della prima riga, con aggettivi aggiuntivi e proposizioni aggettivi che disegnano la seconda riga. Molti lettori possono vedere come la poesia senza fine può creare confusione poiché la fine delle singole idee è resa molto più ambigua. Allo stesso tempo, fornisce al poeta una flessibilità molto maggiore.

Molti esempi moderni di poesia senza fine sono composti in versi liberi, il che significa che la poesia manca di un metro o di una lunghezza fissa dei versi. In queste poesie la narrazione si esprime anche in una serie di frammenti brevi e astratti. Le idee complete potrebbero non essere nemmeno composte concretamente, e quindi il finecorsa potrebbe non essere una tecnica molto pertinente.

Anche nella poesia classica, fermare le linee simmetricamente non era una tecnica universale, in particolare dove veniva usato un metro fisso per le linee del dramma. Il discorso drammatico non sempre aderisce a uno schema di linee rigide, e quindi i lettori possono spesso trovare casi del classico pentametro giambico di Shakespeare e dei poeti elisabettiani, o altre forme poetiche classiche convenzionali, che hanno alcune linee, che non usano la tecnica.