La fisiologia oculare ? lo studio dei processi fisiologici che coinvolgono l’occhio e tutte le strutture correlate. Questa scienza si basa su chimica, fisica e anatomia. Descrive il meccanismo che il corpo umano usa per interpretare la luce in modi che aiutano a comprendere il mondo.
L’occhio e tutti i processi ad esso associati sono complessi, quindi il termine fisiologia dell’occhio ? piuttosto vasto per non dire altro. La fisiologia, in parole povere, pu? essere pensata come funziona roba. Se l’anatomia ? ci? di cui sono fatte le cose, la fisiologia ? ci? che realmente fanno queste cose. Ad esempio, l’anatomia dell’occhio pu? descrivere la pupilla, la cornea o altre strutture, mentre la fisiologia dell’occhio articolerebbe il modo in cui i raggi di luce vengono trasformati in vista.
La vista ? una funzione necessaria in molte cose che fanno gli animali e, sebbene non sia necessaria per la vita stessa, gioca un ruolo importante nello sperimentare il mondo. Osservare una catena montuosa, evitare un oggetto lanciato, sperimentare l’attrazione fisica – ognuna di queste attivit? comuni non sarebbe possibile senza la corretta funzione fisiologica dell’occhio. In poche parole, la luce ? composta da piccole particelle che rimbalzano sugli oggetti e negli occhi. Viene quindi raccolto dalle cellule sensoriali e trasformato in impulsi elettrochimici successivamente interpretati dal cervello.
Il modo migliore per avere una percezione funzionale della fisiologia oculare ? paragonarlo a quello di un oggetto pi? tangibile e familiare: una macchina fotografica. La cornea, o al di fuori dell’occhio, pu? essere considerata come un obiettivo fotografico ed ? responsabile di circa il 60% della messa a fuoco della luce. La prossima fermata della luce parzialmente focalizzata ? attraverso la pupilla e l’iride, dove le loro qualit? simili all’apertura controllano il volume di luce che pu? passare. Nelle aree scure, questo volume ? piuttosto elevato, mentre le stanze luminose possono far diminuire l’apertura, con conseguente cambiamento delle dimensioni della pupilla.
Questa luce pi? finemente focalizzata alla fine raggiunge una struttura nella parte posteriore dell’occhio nota come retina, in cui coni e bastoncini specifici per la luce agiscono per tradurre la loro ricezione della luce in un impulso che viaggia verso la parte posteriore del cervello. I coni raccolgono luce colorata, mentre le aste sono recettori pi? o meno chiari e scuri. Il livello della loro eccitabilit? da parte della luce cambia gli impulsi che inviano, influenzando in tal modo l’immagine che ? effettivamente vista o interpretata dal cervello.