Flessione laterale è il termine anatomico per il movimento di flessione laterale in vita. In alternativa noto come flessione laterale o flessione laterale del tronco, può riferirsi al movimento dell’intera colonna vertebrale in una direzione laterale, solo del collo o di un segmento della colonna vertebrale. La flessione laterale è resa possibile dalle articolazioni cartilaginee tra vertebre adiacenti nella colonna vertebrale, che a differenza della maggior parte delle articolazioni mobili del corpo funzionano non come singole unità di movimento ma come parte di segmenti di movimento che producono movimento in intere sezioni della colonna vertebrale. Allo stesso modo è facilitato non dai singoli muscoli ma da gruppi di muscoli vicini situati che sparano contemporaneamente.
Quando una persona si piega lateralmente dalla vita, il movimento si verifica in più articolazioni contemporaneamente, proprio come quando si inclina la testa di lato. Questo perché la flessione laterale colpisce intere porzioni della colonna vertebrale, non solo due vertebre adiacenti. La flessione laterale dalla vita comporta movimenti sia nella colonna vertebrale toracica che lombare; flettere lateralmente la testa richiede il coinvolgimento della maggior parte della colonna cervicale. L’unità mobile più piccola che è due vertebre impilate adiacenti e il disco cartilagineo tra loro è noto come un segmento di movimento spinale o unità spinale funzionale. La flessione laterale dipende dalla coordinazione di diversi segmenti di movimento.
Ogni singolo segmento di movimento è in grado di variare la flessibilità laterale. Con più segmenti che si piegano lateralmente allo stesso tempo, è visibile un grado maggiore di flessione laterale rispetto a quello visto ai singoli segmenti, con la colonna cervicale che possiede la maggiore flessibilità laterale e la colonna lombare il meno. Tra L1 e L2, ad esempio, le prime due vertebre lombari hanno circa sei gradi di flessibilità laterale; lo stesso si osserva tra L2 e L3. L3 e L4 hanno una maggiore gamma di movimento tra loro – otto gradi – mentre sei gradi sono possibili tra L4 e L5, la vertebra lombare inferiore.
La flessione laterale non sarebbe possibile se non fosse per l’azione di molti muscoli del tronco e del collo. I muscoli che producono questo movimento tendono a originarsi sul lato di una vertebra o vertebre e si attaccano al lato di un’altra vertebra o vertebra altrove nella colonna vertebrale, in modo che contraendo questi muscoli accorciano la colonna vertebrale lungo un lato e tirano lateralmente il tronco. I muscoli del gruppo erettore spinae in profondità nella parte posteriore comprendono più segmenti verticali che tendono a corrispondere alla regione cervicale, toracica o lombare.
Il longissimus cervicis ha fibre originate dai processi trasversali o laterali da T1 a T5 nella colonna vertebrale toracica. Queste fibre ascendono e si attaccano individualmente agli stessi processi da C2 a C6 nella colonna cervicale. Questi muscoli producono anche flessione laterale solo quando sparano unilateralmente o solo su un lato. Quando sparano bilateralmente, invece, estendono la colonna vertebrale e aiutano a mantenere una postura eretta.