La gestione del sangue del paziente è un programma multiforme che mira a ridurre o eliminare la necessità per i pazienti di sottoporsi a trasfusioni di sangue. Il focus è su tutti i pazienti che si sottopongono ad intervento chirurgico, con la consapevolezza che coloro che già soffrono di anemia tendono ad essere più a rischio di una trasfusione. Un team di gestione del sangue valuterà e formulerà un piano per le esigenze specifiche di ogni individuo prima e dopo l’intervento chirurgico. Il piano include tecniche mediche per evitare la perdita di sangue, farmaci e analisi di laboratorio. Questo approccio di gestione copre anche tutti gli aspetti che riguardano la valutazione del paziente, fino all’effettivo processo decisionale che va a raccomandare una trasfusione di sangue.
Il programma affronta una serie di questioni che includono la conservazione delle risorse ematiche, la riduzione al minimo dell’uso non necessario di sangue, la riduzione del tempo trascorso in ospedale e la presa in considerazione dei costi per il paziente e la struttura medica. I farmacisti sono una componente cruciale dei programmi di gestione del sangue dei pazienti e spesso danno consigli sui farmaci appropriati da utilizzare per limitare la necessità di una trasfusione di sangue allogenico. Questa procedura, che è fondamentalmente sangue donato da più donatori anonimi, può essere costosa, che è solo una delle preoccupazioni della comunità medica.
La gestione del sangue del paziente è un aspetto importante durante tutto il ciclo perioperatorio. Questo si riferisce al tempo generale che un dato paziente trascorre nell’ambiente ospedaliero e include il ricovero, l’intervento chirurgico e il tempo di recupero. Per massimizzare e perfezionare i loro sforzi, i team di gestione del sangue dei pazienti si sforzano di garantire che i pazienti anemici siano correttamente diagnosticati e forniti con le quantità appropriate e adeguate di sangue sostitutivo, se necessario. Il team continua a seguire il paziente dopo l’intervento chirurgico per garantire che il suo lavoro sul sangue rimanga normale. I pazienti vengono in genere sottoposti a screening per l’anemia almeno un mese prima dell’intervento in modo che la gestione del sangue possa prendere altri accordi.
Il sangue donato a scopo di trasfusione a volte comporta il rischio di essere infettati. Questa è una parte vitale della gestione del sangue del paziente per garantire che queste malattie non entrino nel processo di trasfusione e, in definitiva, nel paziente. Virus come l’epatite, il virus dell’immunodeficienza umana (HIV) e il virus del Nilo occidentale sono solo alcuni dei candidati potenzialmente mortali che potrebbero trovare la loro strada nelle banche del sangue allogeniche. Gli studi hanno dimostrato che, sebbene le trasfusioni di sangue allogeniche salvino senza dubbio molte vite, sono anche collegate a un aumento dei decessi e delle complicazioni mediche. Per questo motivo, il team di gestione del sangue ha il compito di essere particolarmente vigile durante il processo di screening delle donazioni.