La politica “Don’t Ask Don’t Tell” è una legge americana che proibisce effettivamente alle persone che sono apertamente non eterosessuali di prestare servizio militare. Sebbene la legge menzioni specificamente gli omosessuali, i bisessuali, gli asessuali e le persone con altri orientamenti sessuali sono spesso coinvolti in essa, così come le persone con stili di vita non convenzionali, come le persone apertamente poliamorose o “perverse”. La politica ha attirato una grande quantità di commenti pubblici da una varietà di comunità, che vanno dai conservatori che vogliono vietare del tutto agli omosessuali di servire fino ai gay e alle lesbiche che vorrebbero arruolarsi e rimanere aperti sulla loro identità sessuale.
Secondo i termini della politica Don’t Ask Don’t Tell, gli omosessuali possono prestare servizio militare fintanto che rimangono in silenzio sul loro orientamento sessuale e le domande sull’orientamento sessuale sono vietate. Divulgazioni di orientamento, riferimenti a partner omosessuali, sostegno pubblico a cause gay e lesbiche e altri comportamenti correlati possono essere motivo di congedo dall’esercito. Nei 15 anni trascorsi dall’approvazione della legge nel 1993, quasi 13,000 americani sono stati congedati dall’esercito a causa delle violazioni della regola Don’t Ask Don’t Tell.
La legge è stata progettata come un compromesso tra i conservatori e il presidente Bill Clinton, che si era impegnato a sostenere gay e lesbiche che volevano servire. Finché i non eterosessuali nelle forze armate non rivelano i loro orientamenti sessuali, né direttamente né tramite referenze, non possono essere indagati e dimessi. Questo è stato visto come un miglioramento significativo rispetto alle precedenti politiche militari, che consentivano indagini su sospetti omosessuali.
I sostenitori della politica Don’t Ask Don’t Tell sostengono che gli omosessuali aperti potrebbero avere un impatto negativo sul morale, sulla coesione dell’unità e sulla disciplina. Le persone che si oppongono alla politica credono che costituisca una discriminazione e che essere costretti a tacere sul proprio orientamento sessuale equivalga a oppressione. I non eterosessuali che hanno lasciato l’esercito hanno citato Don’t Ask, Don’t Tell come fonte di estremo stress e miseria. Molti sostenitori sottolineano che alle donne è stato impedito di prestare servizio militare fino al 1948 con molti degli stessi argomenti, e che questi argomenti si sono rivelati capziosi una volta che alle donne è stato permesso di entrare nell’esercito.
Nel 2008, al Congresso è iniziata una seria revisione di Don’t Ask Don’t Tell, innescata dal crescente interesse pubblico per la politica, dai commenti degli attivisti e dalle dichiarazioni dei candidati alle elezioni presidenziali. Alcuni membri del Congresso ritenevano che la politica fosse superata e che il divieto di prestare servizio mentre si era apertamente gay, lesbica, bisessuale o altro doveva essere eliminato.