Che cos’è la saccarina di sodio?

La saccarina di sodio, definita anche semplice come saccarina, è più comunemente nota come dolcificante artificiale ampiamente usato. Si ritiene che il composto sia da 300 a 500 volte più dolce dello zucchero convenzionale o del saccarosio. La saccarina di sodio può essere trovata in bevande dietetiche, sciroppi, prodotti da forno, gelati e altri cibi e bevande dolci.

La saccarina pura non è abbastanza solubile in acqua per essere utile nei prodotti alimentari, ma il suo sale sodico contiene le proprietà necessarie per renderlo utile nella produzione di dolcificanti artificiali. Gli edulcoranti artificiali sono usati da persone che vogliono limitare il loro consumo di zucchero e calorie ma consumano comunque cibi e bevande dal sapore dolce. Mentre è sicuramente più famoso nei prodotti alimentari, la saccarina sodica viene anche utilizzata nelle industrie chimiche e agricole come aiuto nella produzione di erbicidi e pesticidi. Viene anche usato come parte di una soluzione utilizzata per rivestire metalli, come oro e nichel.

Questo dolcificante è stato scoperto come derivato del catrame di carbone da Constantin Fahlberg, che all’epoca lavorava alla John Hopkins University nel laboratorio di Ira Remsen. Fahlberg scoprì il sapore dolce e lo collegò al composto chimico che stava studiando. Poco dopo, la saccarina di sodio fu commercializzata, anche se non divenne di uso popolare fino alla prima guerra mondiale, quando si verificarono carenze di zucchero. La sua popolarità moderna e il suo posto nella società negli ultimi 50 anni possono essere ricondotti al suo uso seguendo i consumatori che cercano dolcificanti senza zucchero e ipocalorici a causa dei loro presunti benefici per la salute.

Sebbene la saccarina sodica sia inodore, incolore e abbia un sapore gradevole, in passato è stata controversa identificata come cancerogena. La controversia non è dovuta alla questione se la saccarina di sodio debba essere classificata come cancerogena o meno, ma se sia cancerogena per l’uomo. È stato dimostrato che è un agente cancerogeno poco significativo negli animali. La cancerogenicità negli animali non indica necessariamente la cancerogenicità nell’uomo, quindi è meglio affermare che la saccarina sodica è probabilmente cancerogena per l’uomo.

Nei prodotti alimentari, questo dolcificante è comunemente usato in combinazione con altri dolcificanti artificiali, come l’aspartame e il ciclamato. Se usata con aspartame, la saccarina sodica è utile perché ha una conservabilità più lunga, quindi la bevanda manterrà la sua dolcezza. Nel caso del ciclamato, la combinazione viene generalmente utilizzata perché ogni dolcificante serve a coprire i sapori dell’altro.