Che cos’è la semantica generale?

La semantica generale è un sistema di crescita e sviluppo personale basato su strutture logiche non essenzialiste e non aristoteliche. Il termine semantica generale deriva dal libro dello scrittore e filosofo polacco-americano Alfred Korzybski Science and Sanity: An Introduction to Non-Aristotelian Systems and General Semantics. Questo lavoro integra filosofia, matematica e scienza nel tentativo di spiegare le esperienze umane e le interazioni con la realtà.

Una certa confusione può derivare dall’uso della parola semantica. In linguistica, la semantica è la relazione tra le parole e il loro significato. Semantica generale non significa semplicemente “la pratica della semantica in generale”, ma si riferisce invece a un particolare insieme di concetti filosofici.

L’idea chiave della semantica generale è che le descrizioni della realtà non corrispondono in modo accurato o adeguato alla realtà stessa. Una frase comune usata per esprimere questa idea è: “La mappa non è il territorio”. In altre parole, gli esseri umani sono vincolati da astrazioni sia nel modo in cui percepiscono un evento sia nel modo in cui lo descrivono.

Ad esempio, supponiamo che una persona sia testimone di una rapina. Lui o lei potrebbe tentare di descrivere il crimine in seguito dicendo che un uomo basso con un passamontagna nero ha tenuto l’impiegato sotto tiro. Questa descrizione, tuttavia, è piena di percezioni astratte: a una persona particolarmente bassa, l’uomo avrebbe potuto sembrare di altezza media. La descrizione, inoltre, non può contenere ogni dettaglio dell’evento anche come la persona lo ha percepito.

Inoltre, una persona che ascolta questa descrizione potrebbe non comprendere appieno l’evento così come è descritto. Questo porta a quelle che Korzybski chiama “reazioni semantiche”, che sono reazioni alla percezione della verbalizzazione di un evento da parte di qualcun altro, piuttosto che all’evento stesso. Secondo la semantica generale, queste reazioni sono al centro della maggior parte dei conflitti umani. Comprendere gli eventi stessi il più fedelmente possibile riconoscendo i limiti della comunicazione umana riduce le reazioni puramente semantiche e quindi le comunicazioni errate.

A un livello più accademico, comprendere le carenze del linguaggio fa parte della logica non aristotelica. L’antico filosofo greco Aristotele classificava le affermazioni in due categorie distinte – vero e falso – senza vie di mezzo o gradi di correttezza o inesattezza. Secondo Korzybski e altri pensatori non aristotelici, tuttavia, le affermazioni possono essere vere o false su una scala mobile: l’affermazione “l’uomo era alto” potrebbe essere solo parzialmente vera.

Questo tipo di pensiero elimina anche le semplici relazioni causa-effetto. Ogni evento ha molte cause e molti risultati. Le persone possono tentare di verbalizzare quelle cause, ma la realtà non è la stessa della verbalizzazione di ogni singola persona. La nozione di causa-effetto nella semantica generale è ulteriormente complicata dal suo uso della teoria della relatività speciale di Einstein, che sconvolge le idee comuni del tempo che si muove in linea retta.