Che cos’è l’autoregolazione?

L’autoregolazione è un termine biologico usato per descrivere i processi attraverso i quali alcuni sistemi biologici sono in grado di regolarsi. L’autoregolazione è chiaramente esemplificata dalla distribuzione di sangue e ossigeno in tutti i corpi di molti animali diversi. I cambiamenti nelle condizioni e negli stimoli esterni fanno sì che i sistemi che regolano il flusso sanguigno focalizzino il flusso sanguigno, e quindi l’ossigeno, dove è maggiormente necessario. Se necessario, i vasi sanguigni possono restringersi o dilatarsi e la frequenza cardiaca può aumentare o diminuire a moderata pressione sanguigna in tutto il corpo. Ciò è di particolare importanza nel cervello, dove la pressione sanguigna deve rimanere entro un intervallo relativamente piccolo per evitare danni.

Per comprendere appieno l’importanza dell’autoregolazione, è necessario prima comprendere il concetto di omeostasi. L’omeostasi, applicata ai sistemi biologici, è un equilibrio naturale e stabile in cui il sistema è in grado di mantenere una regolazione stabile indipendentemente dalle condizioni esterne. Processi come il consumo di nutrienti, la formazione di energia, la formazione e la distribuzione di proteine ??contribuiscono all’omeostasi. I cambiamenti selvaggi nel consumo di energia, nella distribuzione dei nutrienti o persino nella regolazione della temperatura possono causare danni significativi a un organismo, quindi sono necessari meccanismi regolatori per garantire il necessario equilibrio. L’autoregolazione è uno di questi meccanismi attraverso cui particolari sistemi biologici sono in grado di regolarsi.

L’autoregolazione nel cervello, definita autoregolazione cerebrale, è estremamente critica a causa dell’importanza del cervello e della sua natura fragile. Richiede un flusso costante e costante di ossigeno per rimanere funzionale e anche brevi periodi di varianza significativa possono essere abbastanza dannosi. Lo scopo specifico di questo regolamento è di mantenere un flusso immutabile di sangue al cervello anche quando la pressione sanguigna fluttua. Fattori come la resistenza, il flusso e la pressione sono tutti fattori importanti nel determinare la velocità del flusso sanguigno nel cervello. Quando uno cambia, altri possono generalmente adattarsi per compensare il cambiamento senza la necessità di fattori esterni, come ormoni o segnali neurali.

Il cervello non è l’unico organo che contiene meccanismi autoregolatori. Il cuore e i reni sono anche in grado di regolarsi senza la necessità di trigger chimici o neurali. I particolari meccanismi di autoregolazione tendono ad essere abbastanza simili e sono generalmente strettamente collegati alla pressione sanguigna, al flusso e alla resistenza. Questi sistemi di autoregolazione sono estremamente importanti, se non assolutamente necessari, negli organi sensibili che devono mantenere un flusso di sangue preciso e costante per evitare danni. L’organo stesso è in grado di regolarsi in base a fattori immediati senza la necessità di dipendere da intermedi chimici o elettrici che potrebbero essere indirizzati erroneamente da altri processi nel corpo.