L’elettroforesi dell’emoglobina è un esame del sangue che utilizza l’elettroforesi delle proteine. I medici lo usano per determinare i diversi tipi di emoglobina presenti nel sangue di un paziente e il rapporto in cui si verificano i diversi tipi. Questo test viene comunemente eseguito per determinare se sono presenti determinati tipi di malattia, se un paziente è portatore di una determinata condizione e per valutare l’efficacia del trattamento per i disturbi dell’emoglobina. Sono stati identificati più di 400 diversi tipi di emoglobina anormale, tutti con diversi livelli di significato clinico.
Per eseguire il test, un tecnico preleva un campione di sangue dal paziente e lo invia al laboratorio per l’analisi. Il principio alla base dell’elettroforesi dell’emoglobina è che ogni tipo di emoglobina ha una carica elettrica diversa e può essere distinto di conseguenza. I medici eseguono l’elettroforesi utilizzando una qualche forma di mezzo di trasporto, di solito una lastra di gel solido con un pH prefissato. Ad un’estremità della lastra c’è una serie di pozzetti che sono stati tagliati nel gel. Il campione di sangue del paziente viene introdotto nei pozzetti insieme a un campione di controllo di carica e identità note.
Il personale medico applica quindi corrente elettrica al gel. I diversi tipi di emoglobina migrano dai pozzetti all’estremità catodica, o negativa, del gel, verso l’estremità anodica, o positiva. L’emoglobina viaggia durante l’elettroforesi dell’emoglobina a velocità diverse e forma bande visivamente identificabili nel gel a seconda del tipo. I diversi tipi di emoglobina percorrono distanze note e quindi possono essere facilmente identificati dal modello che appare. I diversi spessori delle bande indicano la quantità di ciascuna particolare emoglobina presente.
L’elettroforesi dell’emoglobina può essere molto importante nel determinare emoglobine anomale che possono avere implicazioni cliniche per il paziente. Ad esempio, con questa tecnica è possibile identificare una condizione chiamata anemia falciforme. La cellula falciforme è indicata dalla presenza di emoglobina S (HbS). L’elettroforesi dell’emoglobina può ulteriormente identificare se il paziente ha effettivamente la malattia o è un portatore del tratto, che può essere trasmesso ai propri figli.
Durante il test, se il paziente non ha la condizione o il tratto, non appare alcuna banda alla carica nota. Se il paziente è portatore del tratto falciforme, si forma una banda moderata. Per quelli con la condizione, diventa evidente una banda più spessa. I risultati possono essere ulteriormente quantificati utilizzando la cromatografia liquida ad alte prestazioni, che indica la quantità di HbS in percentuale.