Un azionista aziendale che crede che sia stato commesso un errore dannoso per l’azienda può presentare una cosiddetta causa per azioni derivate. L’azionista non deposita per proprio conto ma per conto della società. Tale causa viene spesso intentata contro il consiglio di amministrazione della società o qualcun altro nella gerarchia di gestione della società e spesso sostiene una qualche forma di cattiva gestione che l’azionista ritiene stia danneggiando la società.
L’azionista ha diritto di agire in tal senso a partire dalla data del presunto illecito e dopo aver accertato la legittimazione e aver seguito la corretta procedura societaria. In genere, una causa per derivati da azionista è appropriata quando il rifiuto di un consiglio di amministrazione di far valere un diritto societario può essere dannoso per la società. Questo tipo di azione è perseguita dagli azionisti per conto della società e la società diventa l’attore nel caso.
In genere, un consiglio di amministrazione si è impegnato in qualche tipo di frode, è stato pagato in eccesso o sta cogliendo opportunità aziendali quando viene intentata una causa derivata da azionisti. Un seme derivato è diverso da un’azione diretta. In un’azione diretta, un atto del consiglio di amministrazione deve aver avuto un impatto diretto sulle finanze personali di un azionista. In genere, viene intrapresa un’azione diretta quando un consiglio di amministrazione viola un dovere fiduciario. Al contrario, una causa per un derivato dell’azionista non è personale; invece, cerca di proteggere la società come entità.
Un azionista deve avere la legittimazione ad avviare una causa per derivati da azionisti. Ciò significa che gli azionisti rappresentativi devono essere stati azionisti al momento del presunto atto o omissione e devono essere azionisti di maggioranza. La procedura societaria varia da stato a stato ma, qualunque sia la procedura, l’azionista deve seguirla. La procedura societaria prevede generalmente che gli azionisti chiedano preventivamente, per iscritto, che il consiglio di amministrazione stesso persegua l’azione. Se il consiglio di amministrazione si rifiuta, una causa per azioni derivate può essere intentata entro un periodo di tempo prescritto.
Nella maggior parte degli stati, il costo di una causa del genere è correlato al risultato finale. Se una causa derivata da un azionista si traduce in un vantaggio sostanziale per la società, la società deve pagare le spese legali dell’azionista. Viceversa, se un’azione derivata da un azionista è stata intentata senza motivo ragionevole o per uno scopo improprio, la società/attore può essere condannata al pagamento delle spese legali.
Molti stati hanno una disposizione di legge chiamata “regola del giudizio aziendale”. La regola del giudizio economico deriva dal diritto comune e impone che una causa per azioni derivate da azionisti richieda una chiara dimostrazione di abuso di discrezionalità. Specifica inoltre che un tribunale non sarà coinvolto nelle decisioni aziendali di un consiglio di amministrazione, se il consiglio ha agito in buona fede. Se non può essere dimostrato abuso di discrezione o malafede, il consiglio di amministrazione sarà protetto in un caso chiuso.