La risonanza magnetica (MRI) è una procedura non invasiva con la quale i medici formulano un’immagine tridimensionale delle strutture interne del corpo senza radiazioni ionizzanti. I medici raccolgono varie informazioni utilizzando diversi protocolli di risonanza magnetica, i due più comuni dei quali sono la risonanza magnetica T-1 e la risonanza magnetica T-2. Entrambi utilizzano onde elettromagnetiche per allineare atomi con carica positiva, come l’idrogeno, in un orientamento testa-piedi per una risonanza magnetica T-1 o un orientamento sinistra-destra per una risonanza magnetica T-2. Un impulso a radiofrequenza sposta quindi la direzione di rotazione degli atomi e, quando l’impulso viene interrotto, gli atomi tornano al loro normale allineamento, emettendo un segnale dal quale il sistema costruisce un’eco o un’immagine. La risonanza magnetica T-2 produce immagini con una risoluzione inferiore rispetto alla sua controparte, la risonanza magnetica pesata in T-1, ma accentua le differenze nel contenuto fluido e cellulare, rendendo le immagini MRI T-2 le più sensibili ai cambiamenti nei tessuti corporei causati dal cancro , infiammazione e disturbi del flusso sanguigno.
Le risonanze magnetiche pesate in T-2 utilizzano selettivamente un lungo intervallo tra gli impulsi (TR), tipicamente tra 1500 e 300 millisecondi, e un lungo intervallo tra ciascun impulso e l’analisi (TE), normalmente tra 75 e 250 millisecondi. La scansione T-1, a differenza della scansione T-2, ha un breve TR di soli 200-700 millisecondi e un breve tempo TE di 20-35 millisecondi. Nella testa, le scansioni T-1 producono un apprezzabile contrasto tra la materia grigia e la materia bianca del cervello e le aree di accento del grasso. Una risonanza magnetica T-2 evidenzia sangue, gonfiore dei tessuti e aree di liquefazione.
I segnali straordinariamente forti su una risonanza magnetica T-2 dal fluido possono nascondere anomalie tissutali in un’area circostante. Ad esempio, la risonanza magnetica T-2 produce un segnale iperintenso dal cerebrospinale nei canali del fluido del cervello, i ventricoli. Il recupero di inversione attenuato dal fluido (FLAIR) smorza il segnale del fluido su una risonanza magnetica T-2, rendendo questa varietà di risonanza magnetica adatta per l’esame della sostanza bianca periventricolare del cervello. Nella sclerosi multipla, le placche si sviluppano nella sostanza bianca che circonda i ventricoli. L’identificazione delle placche nel cervello attraverso l’uso delle immagini FLAIR è fondamentale per fare la diagnosi.
Le moderne macchine per la risonanza magnetica acquisiscono i dati in un modo che consente al medico di visualizzare le “fette” di tessuto in un orientamento fronte-retro (sagittale), da lato a lato (assiale) o dall’alto verso il basso (coronale) senza paziente che necessita di cambiare posizione nello scanner. Con queste alternative nell’orientamento, il medico ordinante può ottenere le migliori viste per visualizzare la regione anatomica di interesse. Inoltre, i radiologi possono somministrare al paziente un mezzo di contrasto iniettabile, chiamato gadolinio, che modifica il campo magnetico locale dei tessuti. Il tessuto anormale reagisce al gadolinio in modo diverso rispetto al tessuto normale, fornendo un modo per distinguere chiaramente eventuali processi patologici.