La tuatara è un rettile unico endemico all’estremità settentrionale della Nuova Zelanda. Sebbene assomigli superficialmente a una lucertola, la tuatara è uno sfenodontiano, una sorella clade di squamati, il gruppo di rettili che comprende sia lucertole che serpenti. Gli sfenodontiani ebbero molto successo circa 200 milioni di anni fa, comprese molte forme terrestri e persino una forma acquatica. All’epoca, gli sfenodontiani occupavano molte delle nicchie che oggi vengono prese dalle lucertole. La tuatara è l’unico sfenodontiano sopravvissuto.
Sebbene a volte sia chiamato un “fossile vivente”, la tuatara è in realtà cambiata ampiamente negli ultimi 200 milioni di anni, incluso lo sviluppo di adattamenti per il clima più freddo dell’era cenozoica. Un’ampia indagine sui tassi di evoluzione molecolare tra diversi generi animali ha rivelato che la tuatara è una delle specie in più rapida evoluzione tra i gruppi studiati. Come molti rettili, la tuatara conserva il piano base simile a una lucertola, che risale ai primi rettili che vivono 315 milioni di anni fa, come Hylonomus.
La tuatara è di grande interesse per coloro che studiano l’evoluzione dei rettili e dei tetrapodi in generale. Di tutti gli amnioti, la tuatara è tra le meno specializzate. La sua locomozione è considerata simile ad un anfibio e il suo cuore è il più primitivo di tutti gli amnioti. Invece di denti distinti che possono cadere e ricrescere, i denti della tuatara sono proiezioni dirette dalla sua mascella. Quando si consumano, non possono essere sostituiti, quindi i vecchi tuataras devono passare a cibi più morbidi come i lombrichi. La tuatara è priva di un orecchio o di timpani, mentre l’orecchio medio è riempito di tessuto sensoriale. Di conseguenza, l’animale mostra problemi di udito.
Di tutti gli animali, la tuatara mostra il miglior esempio di un occhio parietale, un terzo occhio relitto nella parte superiore della sua testa, costituito da una propria retina, cornea, lente e un fascio degenerato di nervi per trasportare le sue informazioni al cervello. Nei cuccioli, l’occhio parietale è chiaramente visibile, ma tra i quattro e i sei mesi, diventa coperto da squame e pigmenti opachi. La funzione dell’occhio è sconosciuta, ma nelle salamandre è stato dimostrato che l’occhio parietale determina la polarizzazione della luce, permettendogli di trovare il sole anche sotto un’ampia copertura nuvolosa.