Che cos’è un’etichetta di design?

“Designer label” è un termine usato più spesso per descrivere beni di lusso che portano il marchio di un designer iconico. Questi beni di lusso includono in genere articoli come: abbigliamento, scarpe e borse. Altri articoli di design potrebbero essere fragranze, cosmetici e arredi per la casa. Mentre alcune griffe mettono il logo o il nome del designer in primo piano sui loro prodotti, altre presentano il loro marchio in modo più discreto, ad esempio solo sull’etichetta interna o sulla confezione.

Mentre i prodotti di marca e di marca una volta erano considerati un lusso concesso solo dai ricchi, l’ampia disponibilità di credito e l’aumento della produzione e dell’importazione di prodotti di marca contraffatta hanno reso disponibili le etichette delle marche alle masse. Negli ultimi decenni, alcune griffe costose sono persino state associate specificamente a consumatori a basso reddito che desiderano ritrarre un’immagine di ricchezza. Sebbene la produzione e la vendita di prodotti contraffatti o “riproduzioni” sia illegale, questi prodotti sono ancora ampiamente disponibili e venduti online, dai venditori ambulanti e persino in alcuni punti vendita al dettaglio. Alcuni imitazioni imitano il prodotto dell’etichetta di design in modo così esperto che la differenza non è evidente alla maggior parte delle persone, mentre altri imitano il design o il logo del marchio ma presentano una leggera variazione nell’ortografia.

In un’economia depressa, l’industria delle griffe è una delle prime a subire un colpo finanziario a causa del calo delle vendite. A differenza delle industrie a prova di recessione che forniscono beni di prima necessità e servizi, i marchi e le griffe forniscono principalmente prodotti di lusso. Anche i prodotti di design che sono considerati beni di prima necessità per la casa, come asciugamani e lenzuola, di solito non possono sostenere lo stesso livello di vendite in una fase di recessione economica. I consumatori sono invece più propensi ad acquistare gli stessi prodotti offerti da marchi senza nome o generici, che hanno un prezzo molto più basso.

Una delle maggiori controversie riguardanti le griffe è che alcune etichette fabbricano i loro prodotti in fabbriche sfruttatrici, dando ai lavoratori salari inferiori al minimo e condizioni di lavoro al di sotto degli standard. La produzione in negozio di articoli di marca può avvenire sia nei paesi in via di sviluppo che in quelli sviluppati. In Italia, ad esempio, un numero elevato di immigrati cinesi viene regolarmente reclutato per la produzione di articoli di griffe che riportano la dicitura “Made in Italy”. Talvolta alcune case di moda di alto profilo esternalizzano la cucitura a mano di borse e indumenti che possono poi essere subappaltati a una fabbrica che sfrutta i suoi lavoratori.