Le rose blu hanno, da secoli, una statura quasi mitica. Sconosciute in natura, a causa dell’assenza di un gene per la produzione del pigmento blu, le rose blu sono state un simbolo dell’irraggiungibile e dell’amore e della prosperità. Per secoli, gli allevatori hanno cercato senza successo di produrre una rosa con un vero colore blu. È stato ottenuto un successo limitato in questa ricerca, sebbene le rose non siano di un vero colore blu, ma di solito di una sfumatura di malva o lilla. Le rose di un vero colore blu possono essere prodotte tingendo rose bianche o attraverso l’introduzione di un gene per i pigmenti blu in un ceppo di rose esistente attraverso l’ingegneria genetica.
Le prime rose blu furono prodotte dall’introduzione di un colorante blu attraverso le radici. Questo processo è stato registrato per la prima volta nel XII secolo in Estremo Oriente. Gli orticoltori moderni sono stati in grado di duplicare il processo, verificando il record storico. Questa tecnica è ancora in uso oggi.
La tintura blu può anche essere applicata direttamente ai fiori delle rose bianche, conferendo loro un colore blu. Queste rose possono avere un colore blu vivace e brillante che normalmente non è disponibile nelle rose. Il colorante blu o anche il colorante alimentare blu viene sciolto in acqua e le rose recise vengono poste nel liquido. Assorbiranno la tintura e i fiori assumeranno gradualmente un colore blu.
Per secoli, allevatori e orticoltori hanno cercato di allevare rose blu. Fino a poco tempo, non era completamente compreso perché ciò non fosse possibile. La ricerca ha dimostrato che le rose non producono un certo tipo di pigmento che produce il colore blu. Tutti i tentativi di produrre una rosa blu attraverso l’ibridazione e altre tecniche di allevamento sono falliti, sebbene gli allevatori siano riusciti a produrre rose con un colore malva o violaceo, molte delle quali sono commercializzate con nomi che contengono “blu”.
Recentemente, scienziati giapponesi della Suntory Corporation, in collaborazione con un’azienda australiana, Florigene, hanno prodotto la prima rosa blu geneticamente modificata al mondo. Hanno unito i geni di un altro fiore, la petunia. L’introduzione di questo gene ha permesso alla rosa geneticamente modificata di produrre delfinidina, un pigmento blu. Sono in corso ulteriori lavori sul DNA di queste rose per sopprimere la produzione di un altro pigmento, la cianidina, che fa assumere ai fiori un colore violaceo o malva.