Le linee guida sulle fusioni sono un insieme di norme e regolamenti che sovrintendono a eventuali fusioni tra e tra le società. Sia la Federal Trade Commission (FTC) che la Divisione Antitrust del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ) si affidano a queste linee guida per analizzare e indagare sulle società che pianificano future fusioni. Le linee guida assicurano che le aziende negli Stati Uniti rispettino la legge antitrust e incoraggino una sana concorrenza nel mercato.
Il Dr. Donald Turner, ex assistente del procuratore generale degli Stati Uniti, è stato il primo a concepire le linee guida sulla fusione nel 1968. Il contributo principale di questa prima versione è stato quello di introdurre il concetto di “Structure Conduct Performance” nell’analisi del mercato, affermando che l’andamento del mercato dipende dal comportamento di mercato, che quindi fa perno sulla struttura del mercato. Da allora, le linee guida sulla fusione hanno subito diverse revisioni, la prima delle quali è avvenuta nel 1982.
Il procuratore generale associato Bill Baxter ha guidato la revisione e ha introdotto l’uso dell’indice Herfindahl, che misura il rapporto tra la concentrazione delle dimensioni del mercato e le dimensioni di un’azienda. Con la nuova revisione, le linee guida hanno anche sostenuto l'”efficienza produttiva” come una valida ragione per una fusione. In questo modo, molti economisti e imprenditori hanno cambiato le loro prospettive vedendo la concorrenza in modo positivo in quanto può creare prodotti e servizi migliori per il pubblico. Altre revisioni sono state effettuate nel 1984, 1992, 1997 e 2010.
Le linee guida sulle fusioni del 2010 prevedevano sezioni sia per fusioni orizzontali che verticali. Una fusione orizzontale si verifica quando due società che creano prodotti e servizi simili si uniscono. Il DOJ e la FTC utilizzano un’analisi a cinque livelli inclusa nelle linee guida per ispezionare la potenziale fusione. L’analisi a cinque livelli include la raccolta di dati sul mercato attuale, lo studio dell’efficienza e della stabilità delle società coinvolte e la supposizione degli effetti economici in caso di realizzazione della fusione. Eventuali problemi altamente probabili possono essere motivo di contestazione della fusione.
Una fusione verticale avviene quando le aziende che creano prodotti e servizi diversi collaborano, ad esempio con rivenditori e produttori. Utilizzando le linee guida sulla fusione, il DOJ e la FTC possono contestare la fusione se riscontrano effetti negativi simili a quelli che può portare una fusione orizzontale. Questi effetti possono includere danni alla “concorrenza potenziale percepita”, barriere all’ingresso o eliminazione di un acquirente dirompente. Il Dipartimento si aspetta inoltre che la fusione si traduca in un maggior livello di efficienza; se l’affidamento non è soddisfatto, la fusione può essere impugnata.