Cos’è il debito in difficoltà?

A volte indicato come capitale avvoltoio o titoli in difficoltà, il debito in difficoltà include le obbligazioni e altre forme di titoli collegati a un’attività in fase di fallimento o che è probabile che lo faccia nel prossimo futuro. In molti casi, l’acquisto di questi strumenti avviene con l’anticipazione che l’azienda uscirà dai suoi problemi finanziari e tornerà ad essere redditizia. Nel frattempo, l’acquisto del debito consente ai nuovi azionisti o obbligazionisti di partecipare attivamente al processo di riorganizzazione della società nel tentativo di posizionarsi per un ritorno alla redditività.

Meno comunemente, l’acquisto di debito in difficoltà è una strategia utilizzata dai predoni aziendali. Questo è spesso il caso quando la società in fallimento possiede una serie di attività che i predoni ritengono possano essere vendute per sostanzialmente più del denaro investito nell’acquisto di azioni e obbligazioni emesse dall’azienda. Dopo aver ottenuto il controllo della società, i predoni possono forzare la vendita di eventuali azioni rimanenti, acquisire il pieno controllo e iniziare a smantellare l’attività. Come parte di questo smantellamento, le attività vengono vendute per ripagare i debiti della società, con il profitto rimanente che va direttamente ai predoni.

In realtà c’è molto denaro da fare acquisendo debiti in difficoltà. Come con qualsiasi tipo di processo di investimento, gli investitori devono esaminare attentamente una serie di fattori prima di tentare di acquistare azioni e obbligazioni emesse da società in procinto di fallire. Ciò include la comprensione di ciò che sta accadendo nel mercato con società simili, i motivi per cui l’azienda non riesce a realizzare un profitto e cosa si può ragionevolmente fare per salvare l’azienda e ripristinarla alla redditività. Supponendo che un investitore ritenga che ci siano buone possibilità che l’azienda possa essere salvata e resa nuovamente redditizia, l’investimento in debiti in sofferenza può essere una decisione saggia.

Ci sono rischi associati all’acquisizione di debito in difficoltà. Uno dei più ovvi è che la performance prevista dell’azienda non si avvera. Quando questo è il caso, le azioni e le obbligazioni possono diventare inferiori a quanto l’investitore ha inizialmente pagato per esse, con conseguente perdita. Se il piano è acquisire il debito in difficoltà, quindi forzare la vendita di eventuali azioni e obbligazioni rimanenti a un predone aziendale, c’è sempre la possibilità che gli azionisti rimanenti si ritirino, causando di fatto lo stallo del piano. In quel frangente, il raider deve decidere se aggrapparsi alle azioni acquisite o venderle, spesso in perdita, agli azionisti che non venderanno il loro investimento nella società in difficoltà.

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