Il flusso di denaro è un termine della finanza che descrive una misurazione utilizzata per valutare lo stato di un bene. Si avvicina al volume di scambi giornalieri del bene in dollari. Trovare il flusso di denaro è la base per determinare se un titolo è ipercomprato o ipervenduto. Non è un perfetto predittore di valutazioni errate delle attività, ma dà agli investitori un’idea della direzione in cui potrebbe trovarsi un errore. Possono sfruttare questi errori nella determinazione dei prezzi per effettuare investimenti strategici in modo da poter trarre profitto quando il prezzo dell’attività torna al suo valore effettivo.
Per calcolare il flusso di denaro, raccogli il prezzo di chiusura, il prezzo massimo giornaliero e il prezzo minimo giornaliero. Media questi tre prezzi insieme. Moltiplica la cifra risultante per il volume giornaliero del bene, ovvero il numero di azioni scambiate durante il giorno. Questa cifra è il flusso di denaro, noto anche come “flusso di denaro grezzo”. Questo significa poco di per sé poiché ogni risorsa avrà una misurazione diversa.
Gli investitori non vogliono fare confronti tra le attività; piuttosto, sono interessati al comportamento di trading del mercato per un asset nel tempo. Gli investitori confrontano il flusso di denaro con la stessa misurazione del giorno precedente in modo da poterlo descrivere come positivo o negativo. Queste qualifiche descrivono i prezzi relativi ai quali un bene è stato venduto.
Anche i flussi di denaro positivi e negativi hanno un significato all’interno di un giorno di negoziazione. Un asset acquistato in fase di rialzo viene acquistato quando il prezzo sale e un asset acquistato in fase di ribasso viene acquistato quando il prezzo scende. Il flusso di denaro positivo è il flusso grezzo per i periodi in cui sono state acquistate più attività durante il rialzo rispetto al ribasso: periodi in cui la media dei tre prezzi è aumentata. Il flusso negativo è la stessa misura, ma è preso in periodi in cui sono state acquistate più attività durante il downtick. Il flusso positivo diviso per il flusso negativo in un certo periodo dà il rapporto monetario per quel periodo.
L’indice del flusso di denaro, o MFI, è derivato dal rapporto monetario. L’IFM è pari a 100 – 100/(1 + rapporto monetario). Se l’IFM è superiore a 80, allora l’attività è probabilmente ipercomprata, e se l’IFM è inferiore a 20, si pensa che sia ipervenduta. Inoltre, il movimento del prezzo delle azioni nella direzione opposta al flusso di denaro segnala agli investitori che potrebbe esserci un’opportunità di profitto.
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