Cos’è il nodo AV?

Nel cuore, gli atri ricevono il sangue e lo pompano nei ventricoli, che poi lo pompano di nuovo nel corpo. Il nodo atrioventricolare (AV) è un gruppo di cellule cardiache situato tra gli atri e i ventricoli che blocca la comunicazione tra queste camere per consentire al tempo che gli atri di contrarsi completamente prima che inizi la contrazione ventricolare. Questo ritardo nella comunicazione aumenta l’efficienza della contrazione assicurando che tutto il sangue che entra negli atri venga pompato. Un ruolo secondario del nodo AV è che regolerà la contrazione se il nodo senoatriale (SA) che normalmente avvia la contrazione fallisce.

La contrazione cardiaca inizia quando il nodo SA emette un impulso elettrico dalla sua origine nella parte superiore dell’atrio destro. Questo impulso elettrico si propaga lungo gli atri, innescando un’onda di contrazione che si muove lentamente verso i ventricoli. Con il contrarsi degli atri, c’è un aumento della pressione che spinge il sangue nei ventricoli. Allo stesso tempo, questo impulso elettrico conduce rapidamente attraverso una catena di cellule non contrattili al nodo AV. La conduzione viene rallentata attraverso questo nodo, ritardando la comunicazione ai ventricoli per consentire il completamento dell’onda contrattile a movimento più lento. Questo assicura che tutto il sangue venga svuotato dagli atri prima che i ventricoli inizino a contrarsi.

Dopo che l’impulso ha attraversato il nodo AV, viaggia attraverso le cellule non contrattili al centro dei ventricoli fino all’apice del cuore. L’impulso viene quindi propagato verso l’alto, innescando un’ondata di contrazione che spreme il sangue dai ventricoli nel corpo. Il nodo AV svolge un ruolo critico nella sincronizzazione degli atri e dei ventricoli e se la conduzione attraverso questo nodo viene bloccata, si traduce in una condizione critica nota come blocco cardiaco completo.

In un cuore sano, il nodo SA funziona come il pacemaker, facendo scattare un impulso che inizia la contrazione circa 70 volte al minuto. Questa frequenza di contrazione viene definita frequenza cardiaca. In alcuni casi, il nodo SA smetterà di sparare gli impulsi e il nodo AV dovrà subentrare come pacemaker. In questo caso, il nodo AV emetterà un impulso che provocherà un impulso del nodo SA e avvierà la contrazione. Gli impulsi generati, tuttavia, sono meno frequenti degli impulsi del nodo SA, a circa 50 incendi al minuto.

Quando il nodo AV prende il posto del pacemaker, non avvia di per sé l’onda contrattile. Piuttosto, l’impulso elettrico che genera automaticamente causerà il nodo SA a innescare l’impulso che inizia la contrazione in reazione. Sebbene un individuo con questa condizione sperimenterà una frequenza cardiaca inferiore, questa situazione garantisce che l’insufficienza cardiaca non derivi dall’insufficienza del nodo SA.